Il Mattarella-pensiero tradotto dal quirinalese
La strategia del Colle sulla crisi, dettata ieri sui giornali, spiegata al popolo bue
La
Costituzione, si sa, in questa fase post-elettorale accorda al capo dello Stato poteri ampli e anche fluidi, capaci di adattarsi alle circostanze. Sarà per questo che tutte le pecorelle smarrite del Palazzo guardano a Sergio Mattarella vuoi con speranza, vuoi con timore e gli attribuiscono le mire più bizzarre. È per smentirle che ieri su molti giornali è apparsa, in forma anonima, la versione di Mattarella riportata all’uopo ai cronisti dallo staff del Quirinale. L’effetto è, curiosamente, opposto: in controluce si leggono tutti i pensieri e le intenzioni del presidente. Ecco una traduzione dal quirinalese.
“Non esiste alcun partito di Mattarella” (la Repubblica)
Vi avverto: smettetela di nascondervi dietro a me, dite quel che volete fare e basta. Mica stiamo all’asilo
“Mattarella non si farà coinvolgere nelle lotte interne, che pure esploderanno” (Il Sole 24 Ore); “Il presidente è super partes: non appoggia un partito politico, né una parte di esso” (Il Messaggero)
Gentiloni, Veltroni, Martina e compagnia: non penserete mica che Renzi ve lo elimino io, no?
Dai, su...
“L’o ff en s iv a lanciata dai renziani per ‘ d el egittimare’ il ruolo super partes del capo dello Stato, attribuendogli (dopo i suoi reiterati richiami alla ‘ r esponsabilità’) il ruolo di grande sponsor ‘dell’inciucio’ con M5S nel governo di tutti” (la Repubblica)
Matteo, ma chi ti pensa? E comunque mica te l’ho detto io di far precipitare il Pd al 18%.
“Da ultimo c’è una suggestione sul premier uscente Gentiloni, di cui qualcuno ipotizza una proroga per 10 mesi o anche più. Scenario fantomatico perché implicherebbe l’accordo di tutti in Parlamento. A partire dai vincitori che dovrebbero affidarsi a un leader del partito sconfitto” ( Corriere della Sera)
No, Paolo, non puoi restare e dillo pure agli amici tuoi dei giornali.
“Il capo dello Stato vorrebbe che calasse la tensione sulla presidenza del Senato, una guerricciola attivata da un equivoco: la convinzione – diffusa e però sbagliata – che chi ricopre quella carica sia per forza il destinatario di un incarico da ‘esploratore’ qualora le consultazioni si incartassero” (Corriere della Sera).
Senta, Meloni, se proprio vuole fregare Salvini mandandolo a fare il presidente del Senato si trovi un’altra scusa: tipo che la poltrona è comoda.
“Si parla di una presunta ostilità di Mattarella – c he qualcuno a intermittenza ripropone – a dare il via a un esecutivo tra 5 Stelle e Lega, se davvero una tale alleanza si dovesse formare. Il Parlamento è sovrano (...) e lui per primo deve rispettarlo” (Corriere della Sera)
Ma ancora? Ma pensate che qua c’è ancora Napolitano?
“Cose evocate a sproposito: l’idea che si possa tenere a battesimo un governo a termine è improponibile, in quanto nessun governo può essere a termine. Traduciamo: il Quirinale non avallerà esecutivi col solo obiettivo di una nuova legge elettorale per tornare a votare al più presto” (Corriere della Sera)
Di Maio! Salvini! È inutile che fate finta di niente: il governo solo per riscrivervi le regole del gioco e ammazzare gli altri non ve lo faccio fare.
“Illazioni al pari di certe ricorrenti anticipazioni sulle formule che avrebbe “gi à pronte” per risolvere la crisi: in primis il governo del presidente, che in realtà sarebbe solo l’extrema ratio” (la Repubblica)
Sì, sì, alla fine lo faccio, ma così mi rovinate la sorpresa.
I paletti
Le bacchettate ad anti-renziani e renziani; lo stop a Salvini e Di Maio e l’avviso di sfratto a Gentiloni