L’ex rottamatore nel palazzo dei rottamati
Ufficio a Giustiniani: coinquilino degli ex presidenti Grasso e Schifani
Da
golden boy della politica alla panchina dei giardinetti basta un attimo. Chissà quale amare considerazioni sulla caducità delle cose umane saranno venute in mente al neo senatore Matteo Renzi, mentre i commessi gli mostravano il suo nuovo ufficio a Palazzo Giustiniani, l’e difi cio cinquecentesco dove si aprono le sale di rappresentanza del Senato e considerato il cimitero degli elefanti della politica italiana.
NELLA DEPENDANCEdi Palazzo Madama si trovano gli spazi messi a disposizione degli ex presidenti della Repubblica e del Senato, dei senatori a vita e anche degli ex presidenti del Consiglio, come nel caso di Renzi. I suoi nuovi coinquilini sono il presidente emerito e senatore a vita Giorgio Napolitano, Renato Schifani e Pie- tro Grasso, ex presidenti del Senato. Quanti ricordi si saranno affollati affacciandosi alla finestra che dà sul palazzo di fronte, nella mente ancora inquieta dell’ex premier e ex segretario del Partito democratico. Sembra ieri quando, con una mano in tasca, l’aria scanzonata e quasi strafottente, il giovane ex sindaco di Firenze debutta da presidente del Consiglio nel suo primo discorso al Senato. “Non ho l’età” scherza “il ragazzo”, come amava definirsi ai suoi esordi in pubblico, sbertucciando i senatori, alcuni anziani ma molti per la verità appena ultra quarantenni proponendosi di essere “l’ultimo presidente del Consiglio a chiedere la fiducia al Senato”, non per un pregiudizio ma perché “lo sta chiedendo un Paese”.
SAPPIAMO come è andata, “il Paese” ha bocciato con ben due votazioni il console “rottamatore” e non il Senato che oggi accoglie caritatevole il suo giovane nemico dall’alto della sua saggezza millenaria, concedendogli i privilegi del rango, che lui per la verità accetta volentieri. Gli spazi destinati a Renzi sono proprio accanto alle pertinenze dell’ex presidente Napolitano, compagno e reduce di mille battaglie e chissà quante cose potranno ora rivangare insieme. L’appartamento del presidente emerito è un ufficio di 100 metri quadri, già occupato dal predecessore, Oscar Luigi Scalfaro. I regolamenti del Senato mettono a disposizione degli illustri inquilini tutti gli strumenti atti a soddisfare “le esigenze di comunicazione”: telefono satellitare, linee dirette riservate con il Viminale, fax, internet. Tra staff e auto blu gli ex presidenti fra Camera e Senato costano ai contribuenti svariati milioni. Si tratta di benefit ai quali si può rinunciare con una semplice lettera, come ha fatto Pier Ferdinando Casini.