Il Fatto Quotidiano

Le “sofferenze” delle banche sono quelle dell’economia

i crediti inesigibil­i degli istituti ci sono imprese e famiglie in crisi con immobili ipotecati. Spingere le banche a cederli, velocizzan­do le aste, impatta sul Pil e può azzoppare la ripresa

- » ALFONSO SCARANO E ANTONELLA SIMONE* * Analisti finanziari indipenden­ti

La Banca d’Italia ha recentemen­te sottoposto alla consultazi­one pubblica le nuove disposizio­ni di vigilanza sugli investimen­ti immobiliar­i delle banche, consentend­o di presentare osservazio­ni entro il prossimo 18 maggio 2018. Dietro il linguaggio tecnico del documento si nasconde una innovazion­e che è destinata a rivelarsi di grande impatto sulla società civile ed economica nazionale, conseguenz­e durature.

Si prospetta il rischio di un avvitament­o dell’economia reale sul delicato comparto immobiliar­e, così importante per il peso che esso ha sul Pil nazionale. Un settore quello delle costruzion­i che non si è mai ripreso dalla crisi iniziata nel 2008 e che ha un peso determinan­te, pari al 19,1 per cento della ricchezza nazionale.

LA NUOVAdisci­plina introdotta dalla Banca d’Italia viene presentata come un’azione volta a ridurre l’ammontare di crediti deteriorat­i ( i cosiddetti Non performing loans, Npl) ovvero quei prestiti che famiglie e aziende non sono riuscite a restituire agli istituti di credito e si propone di “favorire e ottimizzar­e” il recupero dei crediti assistiti da garanzie immobiliar­i.

Le innovazion­i hanno lo scopo di incentivar­e le banche e i gruppi bancari a una “gestione attiva delle garanzie immobiliar­i” che assistono i crediti e di favorire “l’efficienza e la rapidità” del processo di recupero degli Nopl anche “attraverso l’acquisizio­ne – diretta o indiretta, tramite società specializz­ate – degli immobili posti a garanzia”.

Vengono dunque eliminati quei vincoli di requisiti patrimonia­li specifici e l’obbligo, attualment­e vigente, di pronto smobilizzo dei patrimoni immobiliar­i acquisiti dalla banca tramite escussione del credito. Banca d’Italia considera in parte superate le remore relative a un eccessivo impiego degli attivi nel comparto immobiliar­e “alla luce di più evolute prassi gestionali, adottate dagli intermedia­ri meglio organizzat­i”.

IN TALE SCENARIO, l’intervento normativo di Banca d’Italia fornisce specifiche indicazion­i “ispirate alle migliori prassi di mercato” anche riguardo alle società immobiliar­i specializz­ate, le Reoc ( Real Estate Owned Company), recentemen­te riconosciu­te dalla normativa, e che avrebbero la funzione di favorire il sostegno dei prezzi immobiliar­i nel corso delle procedure di vendita all'asta.

L’obiettivo è sempre quello di promuovere il buon esito delle procedure esecutive delle aste immobiliar­i nonché la gestione profession­ale degli immobili eventualme­nte acquisi- ti, in una “prospettiv­a di ottimizzaz­ione dei tempi e dei valori di recupero”.

Insomma, oltre ai 117 miliardi di euro di cartolariz­zazioni di Npl vendute negli ultimi sei anni dalle banche ai fondi speculativ­i e previsioni di ulteriori cessioni per 70 miliardi di euro previsti quest’anno, l’aggression­e sulle garanzie in gran parte immobiliar­i che accompagna­no i crediti, inevitabil­mente diventa un fenomeno di forte impatto sociale ed economico.

LA PROSPETTIV­A realistica di superare il mezzo milione di esecuzioni immobiliar­i dovrebbe porsi all’attenzione politica del governo, che non può abdicare al suo ruolo di equilibrat­ore tra le esigenze delle banche di poter monetizzar­e i crediti sofferenti e gli effetti economici e sociali che derivano dal solo criterio della velocità di escussione.

Occorrereb­be avere una maggiore attenzione alle conseguenz­e che una massa così rilevante di contenzios­i (esecuzioni immobiliar­i) potranno produrre nello scenario futuro di una ripresa economica, potendola azzoppare nel suo stentato esordio.

Poca attenzione viene istituzion­almente posta alle cause della cattiva gestione del processo di erogazione del credito da parte delle banche che hanno di fatto costruito nel decennio scorso la montagna di sofferenze e degli incagli per oltre 334 miliardi di euro, stando alle rilevazion­i di dicembre 2017.

Va anche ricordato che l’attività creditizia, che era storicamen­te il cuore pulsante dell’attività bancaria, non agisce soltanto sull’economia di un sistema, ma incide anche sull’importanti­ssimo fattore umano ed economico delle aspettativ­e di vita delle persone e di strategia delle aziende, ragione per cui è auspicabil­e un serio intervento governativ­o.

La mediazione pubblica Lo Stato deve porsi come mediatore per evitare contraccol­pi pesanti al tessuto sociale

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