Il Fatto Quotidiano

Zerovskij, la strada è cambiata. Renato no

Il successo per l’opera del cantautore portata sul grande schermo

- AL .FER.

Canta Renato Zero: “Non abbandonar­e i sogni, se puoi. Dagli forza e consistenz­a… e poi... Lascia siano loro a prenderti, a portarti un’altra volta via da qui”. Sogni, forza e consistenz­a, è la giusta triade, la versione cantata di quando Togliatti parlava di strategia e tattica; la versione cantata di quando Phil Jackson incitava Michael Jordan a vincere da solo il sesto titolo Nba; la versione cantata di quando Steve Jobs incitava i laureandi di Stanford a “essere affamati e folli”. Sport, politica, industria, non cambia, i sogni restano tali, e quasi sempre sono gli artisti a tracciare la strada, a percepire in anti- cipo dove e come andare; a esplorare, a disboscare le aree inesplorat­e della mente, a cercare o ritrovare emozioni, anche a costo di rimetterci. Sono loro a percorrere quei sentieri prima di tutti, a lasciare tracce sul percorso, non per tornare indietro, ma per consentire agli altri di seguirli, magari un giorno. Ed ecco Zero, classe 1950, in repertorio un numero tale di successi da coprire l’intera carriera di una decina di suoi colleghi di media levatura; potrebbe tranquilla­mente salire su un palco e inanellare sold out a ripetizion­e. Eppure ribalta tutto: l’anno scorso ha presentato Z er o v sk i j solo per amore, un musical con 130 ragazzi impegnati tra palco e retropalco, quasi solo pezzi inediti sedotti da un’orchestra di alto li- vello, niente effett ok ara ok e, niente vittoria semplice, niente Carrozzone, Triangolo o Sbattiamoc­i, la strada è altrove. E dopo un anno, Zerovskij è arrivato al cinema (rifiutato dalla Rai), lunedì la prima con lo stesso Zero presente in un cinema di Roma (ieri a Milano) per guardare in viso i suoi fan: “Ora per un po’mi fermo, devo ritrovare il legame tra i marciapied­i e il palco ”. Nel frattempo i sorcini hanno piano piano recuperato quelle tracce lasciate sul percorso, risalito il cammino, e capito. “Magari a pezzi, ma con tanta dignità, noi siamo ancora qua”.

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