Le convergenze parallele tra cronaca politica e realtà
Scrive Standard & Poor’s che “l’addendum” adottato dalla Banca centrale europea sui crediti deteriorati “non differisce sostanzialmente dalla bozza di ottobre” (quella a cui Antonio Tajani, a stare alla stampa italiana, avrebbe spezzato le reni) e imporrà tempi rapidissimi per coprire le presunte perdite: “Le nuove regole, nel tempo, porteranno probabilmente a requisiti patrimoniali sempre più stringenti per le istituzioni operanti nell’Ue” e “ciò è particolarmente vero per le banche in Italia, Gre- cia e Portogallo” (che hanno più sofferenze della media). È sostanzialmente un invito alla vendita su larga scala degli Npl ai fondi specializzati, che però si offrono di acquistarli a prezzi da avvoltoi perché “i tempi di recupero del collaterale sono relativamente lunghi” (cioè uno non può vendere la casa o il capannone di un debitore moroso dalla sera alla mattina). Risultato: le banche italiane faranno meno credito e a prezzi maggiori. Intanto BlackRock consiglia ai suoi molti e facoltosi clienti di “alleggerire” gli in- vestimenti in Italia in vista della fine del Quantitative easinge poi c’è l’influente economista tedesco Clemens Fuest che propone un meccanismo concordato di uscita dall’euro (in modo che la Germania sopporti le perdite il meno possibile). Questo per dire: ma Salvini s’accorderà o no con Di Maio scaricando Berlusconi e tenendosi un pezzo di Meloni mentre Renzi si fa i gruppi suoi lasciando Martina che si rimette con Bersani per fare il governo di Mattarella? Non siete anche voi divorati dall’ansia di saperlo?