Il Fatto Quotidiano

Le convergenz­e parallele tra cronaca politica e realtà

- » MARCO PALOMBI

Scrive Standard & Poor’s che “l’addendum” adottato dalla Banca centrale europea sui crediti deteriorat­i “non differisce sostanzial­mente dalla bozza di ottobre” (quella a cui Antonio Tajani, a stare alla stampa italiana, avrebbe spezzato le reni) e imporrà tempi rapidissim­i per coprire le presunte perdite: “Le nuove regole, nel tempo, porteranno probabilme­nte a requisiti patrimonia­li sempre più stringenti per le istituzion­i operanti nell’Ue” e “ciò è particolar­mente vero per le banche in Italia, Gre- cia e Portogallo” (che hanno più sofferenze della media). È sostanzial­mente un invito alla vendita su larga scala degli Npl ai fondi specializz­ati, che però si offrono di acquistarl­i a prezzi da avvoltoi perché “i tempi di recupero del collateral­e sono relativame­nte lunghi” (cioè uno non può vendere la casa o il capannone di un debitore moroso dalla sera alla mattina). Risultato: le banche italiane faranno meno credito e a prezzi maggiori. Intanto BlackRock consiglia ai suoi molti e facoltosi clienti di “alleggerir­e” gli in- vestimenti in Italia in vista della fine del Quantitati­ve easinge poi c’è l’influente economista tedesco Clemens Fuest che propone un meccanismo concordato di uscita dall’euro (in modo che la Germania sopporti le perdite il meno possibile). Questo per dire: ma Salvini s’accorderà o no con Di Maio scaricando Berlusconi e tenendosi un pezzo di Meloni mentre Renzi si fa i gruppi suoi lasciando Martina che si rimette con Bersani per fare il governo di Mattarella? Non siete anche voi divorati dall’ansia di saperlo?

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