Facebook I legacci che ci siamo imposti: quante volte si può perdere l’innocenza?
Di Maio e Salvini stanno infittendo i contatti per trovare un’intesa sulla possibilità di dare vita a un esecutivo in grado di governare. Non credo ci riescano, a meno che uno dei due non snaturi completamente i contenuti di quanto promesso in campagna elettorale. Cosa ne sarebbe di una Lega in gran parte depotenziata dei cavalli di battaglia storici quali lotta all’immigrazione, legge Fornero, politiche comunitarie? E come reagirebbero gli elettori dei 5stelle di fronte a una possibile resa sul reddito di cittadinanza contemplando nel contempo accordi con il nemico storico Berlusconi? L’impressione è che nessuno abbia interesse a snaturarsi e che cerchi consensi attorno al suo progetto, anche se in politica l’arte sovrana della diplomazia offre risorse inaspettate. Dopo le consultazioni di rito e l’intervento del capo dello Stato, che si concluderanno probabilmente con un nulla di fatto, l’unica strada percorribile è quella di trovare un’intesa che produca una legge elettorale in grado di creare una maggioranza e ritornare nostro malgrado alle urne possibilmente in tempi brevi.
Una legge elettorale pensata per non dare governabilità
Politologi e costituzionalisti stanno lavorando alacremente, esponendo al popolo italiano le più variegate alleanze politiche percorribili per giungere ad un qualche governo stabile e competente. Si stanno sprecando le suggestioni su quello che potrà accadere in Parlamento ma tutte le ipotesi di governo sono destinate a finire la loro breve corsa in un vicolo cieco, dove l’unica via di uscita sembra essere il ritorno alle urne. Il Pd ha scelto di stare all’opposiz ione mentre Lega e M5S hanno iniziato il gioco del cerino, un gingillarsi divertito già visto nel recente passato. Di Maio e Salvini si autodefiniscono il nuovo che avanza, invece dimostrano di aver assimilato il NICOLAS SARKOZY èen garde a vu( fermo di polizia) per sospetti finanziamenti illeciti ricevuti dalla Libia di Gheddafi per la campagna presidenziale del 2007. Nel 2011, riconoscente, ha spinto Paesi Nato, fra cui gli immancabili italiani, a dichiarare guerra allo stesso Gheddafi, causandone la morte per linciaggio. Poi: fino a qualche giorno fa inneggiavamo al coraggio dei curdi e delle loro donne che a Kobane e in altri luoghi si opponevano con successo al Califfato islamico. Oggi lasciamo che i curdi siano massacrati da un membro Nato, la Turchia, che ha invaso a tal fine territori di uno Stato, almeno formalmente, sovrano. E poi, ancora, scopriamo che siamo spiati per indirizzare le nostre opinioni e i nostri voti politici, perché una società londinese, la Cambridge Analytica, viene accusata di aver violato gli archivi di Facebook per ottenere dati di milioni e milioni di persone negli Usa e molto probabilmente anche in Italia, ma non si sa per chi. Snowden però ce l'aveva detto, e Assange ce lo aveva dimostrato che queste nostre democrazie non funzionano come ci dicono. Fatti tra loro diversi, che lasciano un senso di inquietudine mista a rabbiosa impotenza. NON USO FACEBOOK, seppur un altro social sì, faccio acquisti online, ma non metto like. Non so se lei ha postato questa lettera anche sul web, ma tutto ciò che fa è tracciato (ci sono un sacco di film americani che lo raccontano anche prima di Snowden, Assange e/o Bradley/Chelsea Manning). Ricordo l’entusiasmo del mio amico che partecipò alla prima riunione “fisica” dei membri di Facebook a Roma ben oltre 10 anni fa: erano attesi in centinaia, si presentarono in migliaia. “Il futuro entra in noi (per trasformarsi in noi), molto prima che accada” era lo slogan scelto per il congresso del Pds di D’Alema segretario, passo della famosa lettera di Rainer Maria Rilke del vecchio metodo di fare politica, non disdegnando una possibile alleanza verde-stellata da loro stessi definita inconcepibile fino a ieri. L’Italia è la fotografia di un labirinto, variabile a seconda delle geometrie configurate da maggioranze governative del momento. Il Rosatellum, come le ultime leggi elettorali, ha funzionato alla perfezione non consentendo una maggioranza parlamentare: governare sarà molto impegnativo per chiunque. 1904 che parla della morte. Facebook&C. son stati magnificati e propagati come nuovo modello sociale virtuoso, sostenibile e libertario. Ero in Libia all’inizio e alla fine della guerra civile, forse troppo vicino per accorgermi di tutta la verità, ma non troppo lontano per vedere che il nesso tra i raid occidentali e la morte di Gheddafi fu assai tenue. Dal dopoguerra, dal benessere diffuso, dalla lontananza dalla paura dell’incertezza (se non quella della deterrenza atomica) decine di cause son state sposate e tradite da partiti ed elettori d’Occidente: prima se non scendevi in piazza per gridare “Giù le mani dal valoroso popolo palestinese” eri un qualunquista; oggi se non metti un like su una qualsiasi causa, sei un cinico snob. Vi sono due elementi che non vengono abbastanza rilevati in questa continua analisi del voto del 4 marzo, in attesa di cosa produrrà il tentativo di sanare la pazzia prodotta dal Rosatellum. il primo elemento è la colpevolezza di Pd e FI nell’aver creato una trappola di ingovernabilità e instabilità, con i giornalisti che si limitano a dire a un Fiano con la faccia di bronzo che “qualcosina” da aggiu- stare nel Rosatellum c’è; lasciandosi rispondere che è stato fatto perché “gli altri” avrebbero affossato la legge elettorale alla tedesca (bugia che, ovviamente, non gli viene contestata).
Il secondo elemento è l’ormai acclarata irrilevanza in cui sono caduti i quotidiani di parte che hanno disperatamente cercato di condizionare il voto degli italiani pro Berlusconi o pro Renzi. E lo stesso dicasi per il Tg1 e il Tg2. Gli italiani sono stati più attenti alle loro bugie Dalle svariate ipotesi di accordi e accorducoli vari, che i nostri parlamentari stanno tentando di portare a conclusione per dare una maggioranza di governo più o meno stabile al nostro Paese, leggo una cosa che mi fa rabbrividire e che confermerebbe ciò che pensano a malincuore migliaia d’i t al i a ni . Cioè la totale indifferenza dei nostri politici a pensare realmente al bene comune, per dar sfogo a trame di partito degne del miglior Maurizio Sarri, ribattezzato “mister 33 schemi” per la sua duttilità tattica. Non è possibile, che sia stata varata una legge elettorale come il Rosatellum, atta solo a cercare di non far vincere l’avversario, con tutto ciò che ne consegue ciò spettri come governi di larghe intese o peggio ancora, governi di scopo come paventa Padellaro nell’articolo di ieri. Se ciò fosse vero avrebbero il solo intento di cambiare una legge usata per tirare a campare e non soccombere totalmente alle elezioni, che per molti partiti già sembravano nefaste in partenza. Ci ritroveremmo a distanza di un anno a parlare dell’ennesima “furbata”, pennellata su misura dagli eventuali partiti di governo, che con accorgimenti vari garantirebbero ancora l’ingovernabilità per se stessi e per gli altri, con la totale stasi del sistema Italia.
Il Parlamento purtroppo è pieno di “mister 33 schemi” ma contrariamente all’arte pallonara, questi fanno solo del male al Paese.