Il Fatto Quotidiano

Indagato il capo (ferito) dei pompieri morti a Catania

- » SAUL CAIA

“Nell’attività compiuta dai pompieri ci sarebbe stata una cattiva va lu taz ione dei fatti e a v r e bbero lavorato su una porta pensando non fosse collegata allo stesso locale già saturo di gas”. Per questo la Procura di Catania ha aperto un’indagine (“è un atto dovuto”, spiegano) per disastro colposo e omicidio colposo plurimo nei confronti di Marcello Taormina, caposquadr­a dei pompieri intervenut­i nella sera di martedì nel centro storico etneo, dove a seguito di un’esplosione di gas hanno perso la vita i due vigili del fuoco Giorgio Grammatico (37 anni) e Dario Ambiamonte (39 anni). Taormina è ricoverato per trauma cranico, mentre il collega Giuseppe Cannavò ha riportato una grave lesione polmonare. Alle 19:25 di martedì quando la centrale operativa del 115 riceve la segnalazio­ne di una fuga di gas da un vicino dell’abitazione dell’anziano Giuseppe Longo, artigiano di 75 anni. I vigili del fuoco intervengo­no in tempi rapidi, e dopo un primo sopralluog­o, decidono di entrare da un ingresso secondario.

SECONDO un testimone i vigili avrebbero utilizzato “un arnese per tagliare il lucchetto della seconda porta dell’a b i ta z i o ne ”, che avrebbe quindi provocato la scintilla. La ricostruzi­one è smentita da Costantino Saporito, sindacalis­ta dell’Usb, che al Fatto spiega: “Gli uomini della squadra hanno superato una cancellata, si sono trovati davanti a una porta a vetro, e hanno visto l’uomo che voleva togliersi la vita tenendo in mano l’accendino, che ha provocato l’esplosione”. L’azienda che distribuis­ce il gas nella città etnea (Asec) ha dichiarato che non risulta nessuna perdita in quell’area. La salma dell’anziano Longo è stata rinvenuta carbonizza­ta all’interno del deposito, dove gli inquirenti hanno trovato diverse bombole a gas. Per il funerale, il sindaco Enzo Bianco ha annunciato una giornata di lutto cittadino.

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