Il Fatto Quotidiano

Nel cuore russo di Londra tra i rifugi dorati degli oligarchi

Un’Ong sulla trasparenz­a finanziari­a organizza il tour delle magioni acquistate dai miliardari legati al regime putiniano

- » ANDREA GIAMBARTOL­OMEI

Chelsea, Kensington, Belgravia, Westminste­r. Nei quartieri più esclusivi di Londra ricchi uomini d’affari arrivati dalla Russia, politici, ex funzionari delle aziende di Stato e uomini dei servizi segreti comprano case costosissi­me. E spesso lo fanno nascondend­o le loro identità e le loro fortune dietro società di comodo con sede nei paradisi fiscali. Qualcosa però mette in pericolo queste proprietà dalle facciate tinteggiat­e di bianco e a volte protette da cancelli altissimi. Il comitato ClampK ( Committee for Legislatio­n Against Moneylaund­ering in Properties by Kleptocrat­s) torna a chiedere al governo di Theresa May di intervenir­e contro il riciclaggi­o di denaro di questi imprendito­ri ben descritti nella serie tv della Bbc McMafia , tratta dal libro di Misha Glenny. Sull’onda degli intrecci tra Donald Trump e la Russia, dell’av ve le na me nt o dell’ex agente dello spionaggio militare russo ( e talpa dell’MI6) Sergei Skripal a Salisbury e della rielezione di Putin, il comitato ha organizzat­o un tour tra i quartieri di Londra in cui si trovano le dimore di imprendito­ri e oligarchi, il “Kleptocrac­y Tour”.“Ne abbiamo fatti molti, ma questo è il primo dedicato esclusivam­ente alla Russia - spiega Roman Borisovic, nato a Mosca, ex uomo d’affari e fondatore del comitato anticorruz­ione. Vogliamo riportare il tema all’attenzione del governo, che è stato negligente”.

Appuntamen­to a Whitehall Gardens, giardini sul Tamigi a due passi dal Parlamento e dalla sede di Scotland Yard. Al lato sud dei giardini si affacciano due appartamen­ti del palazzo al 4 di Whitehall Court, appartamen­ti che il dissidente Alexey Navalny sostiene siano di una società di Igor Shuvalov, vice primo ministro russo. Costo totale: 11,44 milioni di sterline, circa 13 milioni di euro. Secondo gli attivisti di Transparen­cy Internatio­nal, con il suo stipendio ufficiale Shuvalov impieghere­bbe 76 anni a pagare queste case a Westminste­r. “Transparen­cy Internatio­nal ha trovato in Gran Bretagna proprietà per 940 milioni di sterline riconducib­ili a russi - spiega Rachel Davies, head of advocacyde­lla ong - Lo abbiamo scoperto tramite atti giudiziari, Panama Papers e registri e forse è soltanto la punta di un iceberg”.

Ma cosa attrae questi facoltosi russi nella City? “Ci sono molti servizi per chi vuole spendere e nascondere le sue proprietà, dalle agenzie im- mobiliari ai profession­isti che possono aiutare nelle compravend­ite, case d’asta dove acquistare opere d’arte e rimanere anonimo. A Londra puoi comprare nel segreto”.

PROSSIMA TAPPA E at on Square: “Chiamata la piazza rossa”, ironizza Borisovic. Casette bianche disposte a rettangolo circondano giardini curati, un ambiente elegante e riservato come quello della vicina zona Belgravia. “Qui vivono l’establishm­ent inglese e gli oligarchi. In più ci sono le ambasciate”, spiega Borisovic. Al numero 5 di Belgrave Square c’è la dimora di Oleg Deripaska, imprendito­re del settore dei metalli: “Uno degli oligarchi più vicini a Putin”. Lì vicino possedeva alcuni appartamen­ti l’oligarca Boris Berezovsky, morto nel 2013 in circostanz­e misteriose, legato all’ex spia dell’Fsb Alexander Litvinenko, avvelenato col polonio e ucciso nel 2006. Sempre nella zona di Belgravia ha una casa più modesta (dal costo di 3,3 milioni di sterline) R o ma n R ot e nb e rg , cittadino britannico e figlio e nipote di due amici di vecchia data di Putin e fornitori di gasdotti al colosso energetico russo Gazprom. “Putin è l’uomo più ricco del mondo, non perché possiede ricchezze, ma perché le controlla”, afferma Luke Harding, giornalist­a del Guardian e autore di libri sull’affare Litvinenko e Collusion( Mondadori) sugli intrecci tra Trump e la Russia.

A Kensington c’è una strada privata della Crown Estate, la Palace Gardens, in cui ci sono

Dàgli ai cleptocrat­i Dalla “piazza rossa” alle ville più appartate, la colonia russa di Londongrad

residenze degli ambasciato­ri, ma non solo. Al 15b, a due passi dalla casa dell’ ambasciato­re russo, c’è una villa con 13 camere da letto, con una piscina coperta e una scoperta. Valore totale: circa 200 milioni di sterline. Appartiene a Leonard Blavatnik, imprendito­re angloameri­cano nato a Odessa nel 1957. Di fronte c’è quella del più noto tycoon russo trapiantat­o a Londra, Roman Abramo vic, imprendito­re del settore della metallurgi­a e proprietar­io del Chelsea. La dimora è leggerment­e più piccola: avrebbe solo 10 dieci stanze. La strada è presidiata da guardie private e polizie. Hellen Goodman, deputata laburista, da tempo propone una legge contro il riciclaggi­o: “Abbiamo sempre avuto il governo contro, ma dopo il caso Skripal qualcosa è cambiato”. “Molti deputati vorrebbero vedere un’attitudine più decisa sul denaro sporco che arriva nelle banche e nella City protetto da avvocati inglesi”, aggiunge il collega Chris Bryant.

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LaPresse Protetti dal denaro Eaton square, zona di Belgravia, ribattezza­ta la “piazza rossa”. A sinistra, Vladimir Putin
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