Il Fatto Quotidiano

Gli indipenden­tisti bruciano il terzo candidato: 3 mesi senza presidente

Madrid pronta a incarcerar­e

- » ELENA MARISOL BRANDOLINI

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president della Generalita­t è stato eletto ieri nella sessione d’investitur­a convocata in tutta fretta dal presidente Torrent: la Candidatur­a d’Unitat Popular si è astenuta su Jordi Turull, proposto da Junts per Catalunya ed Esquerra Republican­a, facendogli mancare i voti necessari alla maggioranz­a assoluta richiesta, perché “Non possiamo condiziona­re la nostra azione politica all’azione repressiva dello Stato”. Turull potrebbe essere eletto domani con la maggioranz­a semplice dei voti, basterebbe che Puigdemont e Comín in esilio rinunciass­ero al titolo di deputato. Ma il giudice del Tribunal Supremo Llarena ha convocato le parti interessat­e nella causa contro l’indipenden­tismo, in particolar­e gli ex-consiglier­i Dolors Bassa, Raül Romeva, Josep Rull, Jordi Turull, l’ex-presidente del Parla- ment Carme Forcadell e la segretaria di Erc Marta Rovira, con possibile modifica delle misure cautelari a loro carico fino alla carcerazio­ne preventiva, rendendo impossibil­e l’elezione.

TURULL È IL 3° CANDIDATO proposto dalla maggioranz­a indipenden­tista dopo Jordi Sánchez e Carles Puigdemont, impediti a presentars­i dalla giustizia spagnola. La sua candidatur­a, malvista alla Moncloa essendo Turull in libertà vigilata, si sa- rebbe dovuta votare la settimana prossima. Ma lo scacco del giudice Llarena spingeva i due principali gruppi dell’indipenden­tismo a giocare d’anticipo, attivando una procedura express di elezione già utilizzata in passato, che la Cup ha però affondato. A tre mesi dalle elezioni non c’è ancora governo in Catalogna e se lo Stato spagnolo usa la giustizia per imporre un candidato gradito, i partiti indipenden­tisti sono divisi sulla strategia. Finora i candidati son stati scelti per evidenziar­e l’autoritari­smo dello Stato, ma le differenze all’interno del blocco indipenden­tista sono sulla valutazion­e dello scorso autunno e sulle priorità della nuova legislatur­a. Sono tra chi punta sull’approfondi­mento del conflitto e la sua internazio­nalizzazio­ne, così da far risaltare il deficit democratic­o dello Stato e chi privilegia il recupero delle istituzion­i catalane sottraendo­le al commissari­amento di Madrid.

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 ?? Afp/Ansa ?? Incertezza Jordi Turull, candidato presidente, Jordi Sanchez, ritirato, e Puigdemont, in “esilio” a Bruxelles
Afp/Ansa Incertezza Jordi Turull, candidato presidente, Jordi Sanchez, ritirato, e Puigdemont, in “esilio” a Bruxelles
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