Il Fatto Quotidiano

UNO SCOLARO CON GRAVE DEFICIT DI ATTENZIONE

- » DANIELA RANIERI

Non avremmo mai pensato di dirlo, ma forse aveva ragione Renzi: il Senato elettivo andava abolito e “trasformat­o in un museo”, se non altro per scongiurar­e il pericolo che in futuro ci sedesse gente come lui. Dovevate vederlo, ieri, accomodato novello eletto tra i banchi del Pd di Palazzo Madama (“Renzi senatore”: un titolo che non stonerebbe nel solco dei vari “Paperino astronauta”, “T opolino e il bosone di Higgs”, etc.), durante il discorso solenne del suo ex pigmalione Napolitano. Se non l’avete visto, guardatelo: come uno scolaro iperattivo e purtroppo ignaro della efficacia didattica di un bello scappellot­to, si distrae in continuazi­one; ridacchia furbastro; fa l’occhiolino a questo e quello; distrae i colleghi; fa sedere Richetti davanti a lui; motteggia; si muove; solleva il mento per ostentare attenzione. Ma dura tre secondi netti. Gaglioffo e ilare, si guarda attorno, occhieggia­ndo all’emiciclo; ammicca a qualcuno alle sue spalle; saluta; distrae i colleghi; dice una facezia a Bonifazi, che a sua volta smanetta con l’iPhone; poi gli mette una mano sul braccio, cameratesc­o, come fossero al Bar Sport di Montelupo Fiorentino e stessero condividen­do una celia e un Crodino invece che lo scranno senatorial­e.

La liturgia lo annoia, e del resto qui 4 anni fa, con la stessa sicumera del provincial­otto arricchito che accede al circolo di canasta del paese, entrò con le mani in tasca, e tra una citazione di Gigliola Cinguetti e un calembour del suoi (l’Italia non è Paese finito ma un Paese infinito), disse “vorrei essere l'ultimo Presidente del Consiglio a chiedere la fiducia a quest'Aula”, una delle sue sparate che la Storia si è incaricata di smentire. Una cronaca di Huffington Post lo ritrae poco prima della seduta: un Alberto Sordi magliaro che paga il caffè a tutti, canticchia una canzone di Alan Sorrenti, “chiacchier­a col Nobel Carlo Rubbia” (che chissà come ne sarà uscito arricchito). Speriamo che non lasci mai la politica, uno così dove lo troviamo.

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