Legge elettorale L’Assemblea cittadina è solo un’idea. Ma apriamo il dibattito
Che il malefico “Rosatellum” faccia schifo ormai l’hanno capito tutti, che a 20 giorni dal voto non si conosca non dico il governo ma neppure il nome degli eletti è demenziale, che non si sappia a chi attribuire i “resti” è ridicolo, ma una cosa sorprendente è che ci siano riconteggi in giro per tutt’Italia, e che si scoprano errori di trascrizione di voti che poi col Rosatellum amplificano il loro effetto. Dieci anni fa feci lo scrutatore in un seggio in Emilia, e seguii tutte le fasi dello spoglio. Sinceramente non ci voleva un Nobel per la matematica per effettuarlo correttamente, eppure il presidente del seggio fece irregolarità a non finire, da me fatte verbalizzare dopo contestazioni furibonde, e naturalmente rimaste lettera morta.
Si rifiutò di seguire alla lettera le procedure scritte nelle istruzioni dello spoglio, e mia moglie, in un altro seggio, rilevò le stesse mancanze. Quindi mi chiedo pure quale sia il livello di scolarità e di cultura medio degli italiani, se neppure con semplici istruzioni scritte gli scrutinatori sono in grado di segnare correttamente i numeri dei voti/scheda in un registro, tipo tombola in famiglia. Tutto sommato non sono equazioni di terzo grado da risolvere. La “buona scuola” continuerà l’opera di distruzione già avviata da “quella cattiva”?
Cari 5 Stelle, non fidatevi di Berlusconi e dei suoi
Ai vari Beppe Grillo, Di Maio, Fico, Di Battista dico di stare attenti a non farsi ammaliare dal berlusconismo. Resistete al canto delle sirene senza cadere nelle trappole degli esperti nei giochini politici. É la vostra prima buona occasione per realizzare quanto promesso nella campagna elettorale. State attenti a non bruciarvi e a non buttare al vento i tanti voti che avete preso. Siete l’ultima speranza per il futuro dei nostri figli ed anche HO TROVATO MOLTO INTERESSANTEl’articolo di Lorenzo Marsili sulla possibilità che i cittadini possano contribuire alla formulazione di una nuova legge elettorale. Visto che le tre ultime leggi proposte dai nostri parlamentari sono state o incostituzionali o talmente contorte da non permettere la nomina dei parlamentari dopo due settimane dal voto, è bellissima l’idea di poter seguire l’esempio dell’Irlanda nell’istituire un’Assemblea cittadina per sottoporre al voto referendario temi molto importanti per la comunità (a maggio inizieranno con l’aborto per proseguire con altri sette referendum su altri temi). Ciò consentirebbe di superare l’ostruzionismo di alcuni partiti e promuove finalmente la partecipazione attiva. Sono però perplesso sulla composizione dell’Assemblea proposta da Marsili. In Irlanda essa è formata per due terzi da cittadini estratti a sorte e da un terzo da parlamentari (deputati a legiferare secondo la Costituzione), mentre in Italia si suggerisce di comporla per un terzo da parlamentari, per un terzo da cittadini sorteggiati e per un terzoda rappresentanti degli enti locali. In tal modo, però, si svilisce il contributo popolare per ridare prevalenza decisionale alla solita parte di democrazia rappresentativa che, negli ultimi anni, non ha dimostrato di avere una sufficiente valenza propositiva. È dunque auspicabile portare avanti questa istanza, perché una giusta legge elettorale, basata sul sistema proporzionale e con voto disgiunto, è la base fondamentale per un corretto funzionamento dell’attività parlamentare in toto. GENTILE ADRIANO, la proposta di istituire un’Assemblea cittadina per riformare la legge elettorale è, come rileva lei, un’opportunità per accompagnare la democrazia rappresentativa con elementi innovativi di democrazia diretta o partecipativa. Non è dunque una condanna del nostro (anche se siamo anziani), altrimenti non ci rimane che andare a morire all’estero, seguendo i nostri figli.
Il Cnel studi una proposta per favorire l’integrazione
Al Cnel la Costituzione affida il compito di “elaborazione della legislazione economica e sociale”. Noi abbiamo il problema di orientare l’integrazione dei migranti con un contratto che consenta loro della rappresentanza, bensì un suo completamento. Lo stesso vale per la proposta di composizione. All’esempio irlandese ho aggiunto una quota di rappresentanti locali per tenere conto della centralità che la nostra Costituzione dà alla dimensione territoriale proprio in materia elettorale (con il Senato da eleggere su base regionale), nonché per segnalare la necessità – tema questo più generale – di un maggiore protagonismo dei municipi e delle istituzioni di prossimità nella vita politica del Paese. Non è la mia, comunque, una proposta in nessun modo definitiva: si potrebbe, ad esempio, immaginare un’estensione al 50% della composizione direttamente cittadina. Insomma, che il dibattito abbia inizio! di attivarsi nel primo periodo di permanenza, per lavori sociali. Questo perché persone segregate e inattive in un centro di accoglienza vengono viste come intrusi, mentre le stesse presenze, se operassero sul territorio per piccole manutenzioni sarebbero percepite come un sollievo alle necessità delle comunità ospitanti, soprattutto se piccole e in via di spopolamento.
Perché allora il Cnel non studia un “contratto d’integrazione” taglia- to su misura di questa esigenza, da proporre alle Camere?
Non è un compito facile, perché occorre non sconfinare nello sfruttamento, né farne un elemento di svalutazione delle stesse attività retribuite (una squadra di migranti che pulisse sentieri manderebbe “fuori mercato” gli addetti delle comunità montane). Ma una soluzione trovata in questa direzione toglierebbe dalla segregazione e dall’ozio forzato uomini e donne pronti a guadagnarsi una Gran brutta bestia la vecchiaia (la mia): dimentichi cosa devi fare dopo pochi secondi. Bene, proprio per questo io vorrei essere aiutato da voi perché mi pare che alcune dichiarazioni della famiglia Renzi – padre e figlio – circa l’operato dei magistrati mi pare di averle già ascoltate da qualcuno negli ultimi anni. Queste frasi – o qualcuna simile – mi provocavano una specie di orticaria perché mi pare di ricordare che se riguardavano certe persone e i propri “famigli’’ erano attacchi alla democrazia da parte di giudici comunisti, ma se riguardavano altri era la giustizia trionfante come nell’episodio, magistralmente recitato da Vittorio De Sica, del “Processo di Frine’’ nel film di Blasetti Altri tempi. Due cose vorrei evidenziare: che il prossimo governo tolga tante leggi inutili e dannose e ne faccia una che tuteli dalle ingiurie giudici e pubblici ministeri in quanto rappresentanti dello Stato italiano. Leggi in uso nei Paesi anglosassoni: chi offende loro, nell’esercizio delle loro funzioni, offende anche tutti gli italiani che credono nella giustizia e che potrebbe nominare ministri di provata competenza e onestà.