Il Fatto Quotidiano

Tra Var e balli, all’estetica ci pensa Lord Zazzaron

- » NANNI DELBECCHI

In piena ribellione delle masse si sentiva la mancanza di un arbiter elegantiar­um degno di questo nome, un dandy più autorevole perfino di Lapo Elkann. Ed ecco la lacuna colmata da Ivan Zazzaroni, il nuovo Lord Brummel. Per Brummel, l’eleganza consisteva nel non farsi notare (“da cui, la sua notorietà”, chiosa Achille Campanile). Zazzaroni ha un’idea della classe più al passo coi tempi: non teme la visibilità, anzi la persegue, specie se televisiva. Abbiamo imparato ad apprezzarl­o alla Domenica sportiva, dove Ivan il Terribile è divenuto più autorevole del Var, e ora ha dato una conferma definitiva a Ballando con le stelle, rifiutando­si di votare la coppia formata da Giovanni Ciacci e Raimondo Totaro. “Numero fuori contesto” ha sentenziat­o il giornalist­a sportivo diventato giudice inappellab­ile di balletti (a proposito di contesti). Qualcuno grida all’omofobia. Ma quale omofobia, ha ribattuto lui: nel duo mancava la chimica forse perché un ballerino è etero, sarebbe stato meglio se fossero stati gay tutti e due (e magari anche comunisti, chissà). “Il mio è un discorso estetico”, ha concluso Lord Zazzaron, e qui è impossibil­e dargli torto. È lo stesso raffinato estetismo che Ballando con le stelle persegue da anni con i pas de deux di Alba Parietti, Eleonora Giorgi, Giorgio Albertazzi novantenne. Come si diceva nel ’68, bisogna portare avanti un certo discorso: passo dopo passo, contesto dopo contesto, dal bar sport si può arrivare all’accademia del Bolshoi.

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