Lakdin, il solito jihadista “noto a Servizi e polizia”
Treguafinita Redouane Lakdim era schedato S: rischio radicalizzazione Ha fatto 3 morti e ha preso ostaggi. Un colonnello si offre al posto loro, poi il raid finale
Da alcuni mesi i francesi avevano come la sensazione di vivere una tregua. E invece il terrore è tornato a colpire a Carcassonne per mano di Redouane Lakdim, un franco-marocchino di 25 anni che ieri ha aperto il fuoco contro dei poliziotti e preso ostaggi in un supermercato: bilancio, tre morti e 16 feriti (di cui due gravi). Poi l’assalto delle teste di cuoio che ha posto fine all’attacco del terrorista.
Uno scenario che ha ricordato l’attentato nel supermercato kosher della Porte de Vincennes del gennaio 2015, e che ripropone una Francia colta per l’ennesima volta impreparata.
Lakdim era schedato ‘S’ - la sigla che viene fornita a chi si avvicina al terrorismo - per radicalizzazione dal 2014. Nel 2016 era finito dietro le sbarre per traffico di stupefacenti.
I servizi lo sorvegliavano, ma ieri è passato lo stesso a ll ’ azione. La giornata di terrore è iniziata poco dopo le 10, a Carcassonne, nel sud ovest della Francia. Una regione da cui tanti giovani sono partiti per la Siria negli ultimi anni.
Lakdim spara su una Opel bianca uccidendo il passeggero e ferendo il conducente. Prende possesso dell’auto e poco dopo apre il fuoco su quattro poliziotti che rientravano in caserma dopo il footing. Ferisce uno di loro. La pallottola passa a qualche centimetro soltanto dal cuore. Il terrorista scappa con l’auto e parcheggia pochi chilometri più lontano davanti ad un supermercato Super U nel comune di Trèbes.
QUANDO IRROMPE gridando “Allah Akbar” e“Sono un soldato di Daesh” nel negozio ci sono una cinquantina di persone. Apre il fuoco e ne uccide due, un impiegato e un cliente. Quindi si asserraglia dentro prendendo diversi ostaggi. È l’inizio di quattro ore di angoscia.
“Ho sentito un botto e poi spari e ancora spari. In quel momento non ragioni, scappi e basta”, testimonia al telefono con BFMtv uno dei dipendenti del supermercato. Arrivano le forze speciali GIGNe la città si barrica, gli studenti restano confinati nelle scuole. La polizia inizia un dialogo con il terrorista che non porta frutti. Gli agenti fanno arrivare la madre e la sorella del jihadista nel tentativo di convincerlo a rilasciare gli ostaggi.
Lui pretende la liberazione di Salah Abdeslam, l’unico sopravvissuto degli assalitori del Bataclan incarcerato in Francia e a processo. La svolta arriva grazie all’atto eroico di un ufficiale del GIGN, Arnaud Beltrame, 45 anni. Il militare propone al terrorista di prenderlo in ostaggio e liberare gli altri. Lo scambio viene accettato. I colleghi fuori ascoltano quello che succede dentro grazie al cellulare che l’ufficiale ha lasciato in comunicazione.
LA SITUAZIONE d eg en er a quando il terrorista apre il fuoco. Alle 14,20 parte l’assalto delle forze speciali, il terrorista viene abbattuto ma anche Beltrame è in condizioni critiche. Da Bruxel- les, mentre si trova in conferenza stampa con Angela Merkel, interviene Emmanuel Macron: “Non è un mistero, la minaccia resta elevata. Ma è cambiata – dice - ora è endogena. Non si tratta più di azioni pilotate dall’ester o”. Poche ore dopo il presidente viene filmato mentre scende nel sotto- suolo del ministero dell’Interno, a Parigi, per raggiungere la sala di crisi.
Mentre l’Isis - tramite la sua agenzia di informazioni Amaq- rivendica da lontano e la Tour Eiffel si spegne in lutto, la Francia riflette sulle sue ferite.
É il primo attentato del 2018 e il primo da quando è entrata in vigore, a novembre, la nuova legge anti-terrorismo che ha messo fine allo stato di emergenza dopo due anni. L’ultimo attentato risaliva al primo ottobre 2017, quando due giovani donne erano state accoltellate alla stazione Saint Charles di Marsiglia da un tunisino irregolare. La Francia si consola e si commuove pensando al coraggio dell’ufficiale Arnaud Beltrame che in ospedale cerca di sopravvivere ed è per tutti un simbolo. “Ha salvato delle vite – ha detto Macron – e ha fatto onore al nostro paese”.
La partita non è chiusa, il procuratore di Parigi, Francois Molins, ha confermato ieri sera che la compagna di Redouane Lakdim è stata posta stasera in stato di fermo, senza però fornire altri particolari e se abbia avuto un ruolo nell’assalto del terrorista.
In fin di vita
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