Altro che commissario: la “cassa” della Figc è sempre di Tavecchio
ILDIMISSIONARIO Resta alla Federcalcio Srl che gli paga lo stipendio
Continua la pacchia per Carlo Tavecchio in Federcalcio, mentre il commissario straordinario Roberto Fabbricini fa finta di niente e si rende conto che non sarà una passeggiata di salute. Insieme al suo capo, Giovanni Malagò, che lo ha voluto in quel ruolo, sta subendo in questi giorni un attacco concentrico dai tre sconfitti alle ultime elezioni federali: Sibilia dei Dilettanti, il leader dei calciatori Tommasi e Gabriele Gravina presidente di una Lega di Serie C in agonia, tra fallimenti societari e deferimenti per irregolarità amministrative, ma vittima anche di scelte gestionali della Figc che stanno mettendo in crisi anche la Lega di Serie B. Nelle ultime ore, è partito a testa bassa pure il numero 1 dell’Associazione arbitri, Marcello Nicchi, che non vuole mollare il 2% di voti riconosciuto da Carraro nel 2004 alla categoria e difende l’autonomia arbitrale agitando i fantasmi di una nuova Calciopoli. “Ma con noi – dice Nicchi, sempre muscolare e autoritario – si fanno male”.
UN CLIMA irrespirabile e un quadro così allarmante e scivoloso per l’immagine del Coni e del suo presidente che la stessa Gazzetta dello Sport ha titolato di recente “piovono su Malagò polpette avvelenate”.
Travolto dalle sue gaffe e soprattutto dal disastro della Nazionale, esclusa dai Mondiali dopo 60 anni da protagonista, l’ex numero uno della Figc Tavecchio ha presieduto qualche giorno fa, come nulla fosse, il Consiglio di amministrazione di Federcalcio Srl, la ricca finanziaria federale, da cui riceve un emolumento mai reso ufficiale ma di circa 60mila euro su base annua. Con lui, i quattro consiglieri in carica: l’immancabile Lotito, Cosentino dei Dilettanti, il dg Uva ( controllore- controllato, obietta qualcuno) e un altro reduce come Mario Macalli, l’ex presidente della Lega di C, in attesa di giudizio a Firenze per appropriazione indebita: una causa relativa ai 277 mila euro pagati con i soldi della Lega ai due avvocati chiamati a difenderlo nella sua personale vicenda per l’acquisto di marchi societari. Una brutta storia che solleva qualche perplessità anche sulla scelta di Gravina (successore di Macalli) di non costituirsi parte civile come Lega di C per tentare di recuperare quell’esborso: c’è chi lo spiega sostenendo che Gravina avrebbe dovuto chiamare in causa anche il suo attuale vice presidente Baumgartner, consigliere con Macalli all’epoca dei fatti contestati.
MA TORNIAMO a Tavecchio e alla Federcalcio Srl : come risulta dalla visura (in data 4 aprile scorso) presso la Camera di Commercio di Roma, l’ex numero uno della Figc si fece nominare presidente della finanziaria il 27 aprile 2015 ed è tuttora in carica perché tutte le cariche non hanno scadenza, sono “a revoca”.
Ma il commissario straordinario Fabbricini non è ancora intervenuto, sta valutando e sta cercando soprattutto di verificare alcuni passaggi interni, tra cui quello che riguarda il canone dell’appartamento romano, nella lussuosa zona Coppedè, che Tavecchio prese in locazione da presidente della Dilettanti molti anni fa e che tuttora funziona da punto di appoggio nella Capitale.
Più prudente e più sollecito di Fabbricini è stato il neo presidente della Lega Dilettanti, il deputato di Forza Italia Cosimo Sibilia: caduto Tavecchio, gli ha bloccato subito gli emolumenti di circa 50 mila euro per le due cariche al vertice di altrettante finanziarie (Lega immobiliare e Lega service); ha già deciso di passare all’amministratore unico, ma tiene Tavecchio in carica per fargli firmare la chiusura del bilancio e in attesa dell’esito delle indagini ispettive della Guardia di Finanza sulla gestione delle finanziarie della Lega, incarichi che Tavecchio ha stranamente conservato anche nel passaggio dalla Dilettanti alla presidenza della Figc.
LE POLPETTE avvelenate piovono in Federcalcio anche dalla Serie B e dalla Serie C. Nonostante il taglio dei contributi Coni, la Figc ha azzerato le convenzioni con le due Leghe su valorizzazione dei vivai e utilizzo dei giovani. Negli anni 2014/’15/’16, il dg Uva ha presentato bilanci con utili ante imposte di circa 49,6 milioni, ma con il risultato di annullare le due convenzioni – con oneri deducibili – che sono costate circa 15 milioni in meno per le società di Serie B e circa 18 per quelle di Serie C.
Di qui, l’allarme e le proteste crescenti delle società medio piccole: in Serie B, alcuni club sono già nel mirino della Covisoc ( l’organo di vigilanza della Figc) per irregolarità gestionali; la Serie C è alla classica canna del gas: società fallite, organici sempre più ridotti non per le riforme ma per tracolli finanziari e negli ultimi giorni altri 7 club deferiti per mancati pagamenti delle ritenute Irpef e dei contributi Inps. E anche l’Associazione calciatori è tornata sul piede di guerra.
Chi è Roberto Fabbricini, romano, 72 anni, è il commissario straordinario della Federcalcio
La carriera Scelto dal presidente del Coni Giovanni Malagò, correva la staffetta 4X100 da giovane, è dirigente del Coni dal 1984 e come tale ha preso parte a 15 Olimpiadi di cui 5 come capo missione. Da 5 anni era segretario generale del Coni L’ultima riunione L’ex presidente come se nulla fosse convoca il Cda della finanziaria con Lotito e il dg Uva