“Neppure io so dire se David Rossi è stato ucciso o no”
Antonino Monteleone L’inviato de “Le Iene” ha indagato sulla morte dell’ex dirigente Mps ed evocato festini e ricatti: sospetti molti, prove poche
Chi ha letto libri e atti giudiziari sulla morte di David Rossi non può non accorgersi del fatto che Le Iene, nella serie di servizi sul caso (con un paio di scoop), hanno omesso sempre e con furbizia tutto quello che potesse indebolire la tesi del suicidio, tanto che oggi è tutto un fiorire di “l’hanno ammazzato”. Se il tema fosse rimasto “le indagini sono state fatte male” senza la seconda, fumosa costola dei festini, Le iene avrebbero fatto cosa buona e giusta, raccontare un’inchiesta della Procura di Siena fatta con i piedi. Chiedo qualche spiegazione all’autore dei servizi, Antonino Monteleone. Leggendo il libro di Davide Vecchi e vedendo il documentario su Rossi di Bersaglio mobile, si nota che i tuoi servizi sono sbilanciati su una tesi che non è quella del suicidio.
Il mio convincimento non è mai stato definitivo. Braccare i due amici di Rossi che per primi si avvicinarono al corpo, Filippone e Mingrone, e rimproverarli di freddezza non è un modo neutro di raccontare la vicenda. Rivendico il diritto di dire che il linguaggio del corpo di Filippone e Mingrone mi fa impressione, ma ogni testa è un tribunale.
Salvatore Parolisi, assassino di sua moglie, piangeva. Non seguo la cronaca nera.
Piangeva disperato.
Ok, il linguaggio non verbale non è indicativo, ma in un video il miglior amico di Rossi lo guarda, da morto, con distacco da medico legale. E non vuole aiutarci a ricostruire i fatti. Ma uno può non aver voglia di parlare con voi e non essere sospettato?
Mai detto che sia colpevole di qualcosa.
Perché non dite che quel lampo, che per la difesa, sarebbe la caduta dell’orologio di Rossi successiva al suicidio, è simile ad altri 20 lampi nel video? Lo dice Zavattaro del Ris.
Concordo con Zavattaro, l’unico fatto strano legato all’orologio è il luogo di ritrovamento e che i soccorritori non l’avessero visto (Però la questione lampo/orologio è in tutti i servizi, ndr).
Non dite nulla dei tagli che si procurava da solo David Rossi sui polsi. Ne aveva parlato con la figlia Carolina: “il dolore alle volte serve a riportarti nella realtà”. Non era fondamentale per sostenere che si possa essere suicidato.
L’autolesionismo mi pare importante in un quadro che ha a che fare con un suicidio.
Il fratello di David dice che la direzione dei tagli non è compatibile con la mano dello stesso corpo che se li procurava. Aveva cerotti sui polsi, se glieli ha fatti un altro poi
glieli ha medicati, strano. Comunque abbiamo mandato in onda Carolina che parlava dell’autolesionismo nel primo servizio (Lo riguardo e riguardo anche gli altri filmati ma non se ne parla mai, ndr).
Che fine hanno fatto i vestiti di Rossi che tu dici “dissequestrati e mai analizzati”?
Non lo so
(Dopo un’animata discussione ci ripensa).
Certo che lo so, tu lo sai? Sì e mi chiedo perché sia sempre omesso nei servizi. Metti in discussione la mia correttezza argomentativa?
Dove sono finiti i vestiti? Infilati in una busta della Coop e messi nelle mani di Ranieri Rossi, fratello di David. Parliamo di escort e festini: la tesi è che grazie a questi presunti festini con politici, magistrati e imprenditori, si sia creata un’alleanza tale da viziare le indagini e magari occultare un omicidio. Queste cose falle tue, però non me le attribuire.
Allora dimmi tu a che scopo colleghi i festini a Rossi. Perché una fonte qualificata e molto influente a Siena, l’ex sindaco Piccini, che ha lavorato per Mps con Rossi, ci ha suggerito di indagare su cosa accadesse nelle ville vicino Siena… un avvocato sua amica che ha il marito nei Servizi gli ha detto questa cosa.
Piccini però vi ha detto che sicuramente Rossi è stato ammazzato, ma in un suo libro del 2014 scrive che si buttò dalla finestra.
Sai, i politici... poi non è che siccome l’ha detto Piccini è vero. Forse nel 2014 sposò la tesi del suicidio pensando che fosse la più conveniente politicamente.
Magari ora che si vuole ricandidare gli serve sposare la tesi dell’omicidio.
Ma se mi ha fatto una telefonata dicendo che politicamen- te, secondo i sondaggi, lo abbiamo ucciso...
Lui vi aveva dato la pista dei festini ma non voleva esporsi: l’avete ripreso di nascosto.
A chi ci vuole usare gli dice sempre male. L’incappucciata che parla dell’organizzatore dei festini è attendibile?
Quando usciamo da quell’intervista diciamo che quello che dice è così enorme che non vogliamo crederci.
Allora perché la mandate in onda?
Dopo l’intervista a Piccini ci sono arrivate decine di segnalazioni e abbiamo reso il senso di tutte queste dichiarazioni con un’intervista. Dopo diciamo che è lunare, fantasia. Quindi avete mandato in onda una persona a cui non credete e la definite “ex funzion ar i o”, termine generoso per un’ex vigilessa licenziata perché andava al mare anziché a lavorare, con decine di querele, hater di fama sul web. È stata denunciata pure da un amico di Rossi…
Mi stai chiedendo di rivelarti una fonte e non lo farò, ma non l’abbiamo presentata come autorevole.
Potevi cestinarla.
Mi sono fatto il culo per questa inchiesta e lo stesso culo me lo sto giocando. Se questa cosa conduce a esiti che demoliscono la mia credibilità, mi sono suicidato. Più io di David Rossi. Non ho l’ambizione di risolvere il caso, troppe prove sono andate perse. E non sono abituato ai giornalisti che intervistano giornalisti su quello che fanno.
Cane non morde cane?
Il mio approccio giornalistico ha basi solide, poi Le Iene dà spazio a linguaggi che offrono la possibilità di mettere un mio punto di vista, cosa che per un tg non avrei fatto.
David Rossi si è suicidato? La verità? Non lo so.
LE ULTIME RIVELAZIONI SU SESSO E POTERE “L’’incappucciata anonima? Avevamo ricevuto mille segnalazioni, ma non le crediamo neanche noi”