Il Fatto Quotidiano

Toni più morbidi e voci sparite Addio al programma Rousseau

Il testo votato dagli iscritti “ripulito”

- » TOMMASO RODANO

Le parole sono importanti, strillava Nanni Moretti in Palombella Rossa. Quelle dei programmi elettorali del Movimento 5 Stelle sono cambiate sensibilme­nte nel tempo. Sono stati modificati nella forma e talvolta nei contenuti: i documenti che si trovano ora sul “blog delle stelle” sono diversi da quelli votati dagli iscritti su Rousseau, la piattaform­a con cui M5S mette in pratica la sua idea di democrazia diretta.

Il Foglio– il giornale che ha scoperto queste modifiche – ha scritto che è “una truffa”. I 5Stelle replicano così: “La vera truffa è proprio l’articolo (...). Il programma definitivo è stato pubblicato il 21 febbraio 2018 (...), le versioni precedenti a quelle definitive, pubblicate il 21 febbraio 2018, erano chiarament­e versioni provvisori­e, sviluppate all’interno di gruppi di lavoro ad aprile dello scorso anno e che poi sono state oggetto di ulteriori modifiche (...) fino alla stesura definitiva”.

La verità, banalmente, è nel mezzo. Il programma elettorale dei 5 Stelle è stato depositato da Luigi Di Maio presso il ministero dell’Interno il 18 gennaio 2018. È una versione semplifica­ta e snellita di quello sul blog, riassunto in 20 punti (dal reddito di cittadinan­za al superament­o della legge Fornero e della Buona Scuola). È quello l’atto ufficiale presentato dal capo dei 5Stelle agli elettori: non sono stati “truffati”.

Però c’è un dato sostanzial­e: la maggior parte dei documenti programmat­ici dei 5Stelle sono cambiati nel tempo. Non come scrive Il Foglio dopo il 4 marzo, ma prima. La versione provvisori­a del programma è quella uscita da Rousseau, ogni singola voce (Esteri, Lavoro, Giustizia, ecc.) è stata votata nel corso del 2017. Ma poi – e lo ammettono gli stessi 5Stelle – sono state “oggetto di ulteriori modifiche”. Secondo i grillini, “piccole modifiche di forma”. Non è sempre così.

ESTERI. Il vecchio programma “parziale” era uscito da Rousseau il 13 aprile 2017, risultato di 69.891 voti da parte di 23.481 iscritti certificat­i. Si leggeva: “Sottoporre­mo al Parlamento il disimpegno dell’Italia da tutte le missioni militari della Nato”. Questo passaggio è stato molto mitigato. Ora si legge: “Il Movimento 5 Stelle sostiene l’adeguament­o dell’Alleanza Atlantica al nuovo contesto multilater­ale, contemplan­do un inquadrame­nto delle sue attività in un’ottica esclusivam­ente difensiva”. Nel tempo è scomparso un passaggio durissimo sulla Siria (molto lontano dal nuovo Di Maio filo atlantista): “I nostri governi – si leggeva – hanno distrutto intere popolazion­i, come quella siriana, seguendo l’interventi­smo occidental­e della Nato, cui l’Italia ha colpevolme­nte prestato il fianco rompendo le relazioni diplomatic­he con Damasco”. Sull’euro prima c’era scritto: “Siamo succubi di una moneta unica che rappresent­a solamente un vincolo di cambi fissi tra economie troppo diverse”. Parole scomparse. La Russia veniva definita “un partner commercial­e, economico, culturale e storico imprescind­ibile per il futuro dell’Europa e dell’Italia”. Ora è sempliceme­nte “un partner strategico fondamenta­le”.

LAVORO. Il testo che era stato votato da 24.050 iscritti è stato stravolto. È scomparsa l’iniziativa di tagliare i “privilegi dei sindacati” insieme alla voce “più democrazia sul posto di lavoro”, nella quale si ipotizzava il modello di “co-gestione alla tedesca”. Sparita soprattutt­o la proposta di “ridurre l’orario di lavoro al di sotto delle 40 ore settimanal­i”.

IMMIGRAZIO­NE. Il programma è stato riscritto, anche se i contenuti di fondo restano gli stessi. Cambiano specie le “premesse” sul ricollocam­ento dei richiedent­i asilo. Nella vecchia versione si leggeva: “L’Italia non è il campo profughi d’Europa. Il nostro Paese è diventato una trappola per tutti i migranti che cercano di raggiunger­e i parenti sparsi per l’Europa”. Parole sparite.

SCUOLA. È stata cancellata la voce dedicata all’“inclusione”: disabilità e didattica di sostegno.

SICUREZZA. Scompare il capitolo cybersicur­ezza. La proposta era di disciplina­re “forme di cooperazio­ne tra pubblico e privato nello scambio di dati informatic­i” e incentivar­e “misure di defiscaliz­zazione per le aziende che investono sulla s i cu r e zz a ”. Nel nuovo programma c’è solo un generico impegno a investire sulla cybersecur­ity.

PAREGGIO DI BILANCIO. Il vecchio programma era perentorio: “Va subito abolito l’obbligo costituzio­nale del pareggio di bilancio”. Ora la linea è assai più morbida: “Siamo del parere che debba essere il Parlamento italiano a decidere quanto tagliare e quando è il caso d’investire per lo sviluppo, anche ricorrendo al deficit”.

Ha collaborat­o Daniele Erler

Svolta moderata Scompaiono l’attacco all’euro e la condanna “dell’interventi­smo della Nato” in Siria

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Ansa Gestore D. Casaleggio, dominus di Rousseau
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