Il colpo di spugna per i calciatori evasori fiscali
Dopo le multe irrisorie della giustizia sportiva, richiesta di archiviazione in sede penale
Patteggiamento
con multe irrisorie per la giustizia sportiva, richiesta di archiviazione per la giustizia penale. I sospetti di evasione fiscale tra i calciatori di grido possono andare in cavalleria: qualche migliaio di euro di sanzione da versare alla Figc, e un grazie al governo Renzi che alzò da 50 mila a 150 mila euro la soglia di punibilità per l’imposta evasa.
I pm di Napoli Vincenzo Ranieri, Stefano Capuano e Danilo De Simone, coordinati dal procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli, hanno così firmato una richiesta di archiviazione per alcuni cal- ciatori ed ex calciatori che militano o hanno militato in squadre importanti, fino a vestire l’azzurro o a vincere la Champions League. Tra loro c’è il centravanti della Lazio e della nazionale Ciro Immobile, accusato nell’inchiesta Fuorigioco di una sospetta evasione fiscale da 106.898 euro n e l l’anno 2012, quello del passaggio dalla Juventus al Genoa.
RICHIESTA di archiviazione anche per l’ex terzino del Milan Marek Jankulovski (titolare nella finale di Champions vinta nel 2007 dai rossoneri contro il Liverpool), accusato di una evasione fiscale da 66.672 euro nell’anno 2011; per l’ex fantasista di Cagliari, Sampdoria e Lazio Pasquale Foggia, al quale la Procura ha contestato una imposta evasa da 88.859 euro nel 2011; per il difensore del Torino Cristian Molinaro (due presenze in Nazionale), accusato di una evasione fiscale da 110.447 euro nell’anno 2009; e per l’attaccante del Parma Emanuele Calaiò (ex Napoli di Mazzarri), per il quale il pm sospettavano una imposta evasa di 87.208 euro nell’anno 2012.
Il fascicolo è ora sul tavolo del gip Luisa Toscano, al quale spetta la decisione sulla definitiva archiviazione dell’inchiesta a carico dei cinque calciatori, tutti assistiti dallo stesso agente, Alessandro Moggi, rinviato a giudizio con altre accuse. Secondo i pm, Immobile, Foggia (difesi dall’avvocato Vanni Cerino) e gli altri avrebbero goduto dei benefici di un sistema fraudolento messo in piedi per consentire loro di evadere le imposte sul reddito e alle società sportive di evadere l’Iva. Moggi era notoriamente il loro procuratore sportivo, ma al momento delle trattative avrebbe vestito i panni finti del consulente dei club. Erano questi a retribuirlo in occasione della cessione o del rinnovo contrattuale dell’atleta. Se a pagare l’agente fosse stato il calciatore avrebbe dovuto destinargli circa il doppio di quanto pattuito al “netto”, perché contributi e tasse sul reddito (aliquota al 50%) avrebbero divorato buona parte del profitto.
LA PROCURAha scandagliato anche i trasferimenti di Foggia dalla Lazio alla Sampdoria (nel 2011), l’adeguamento contrattuale di Jankulovski al Milan tra il 2010 e il 2011 e i passaggi di Calaiò e Molinaro al Siena. Poi nel 2016 ha no- tificato l’avviso. Nel frattempo la soglia di punibilità si era alzata. A gennaio 2017 alcuni di questi calciatori hanno patteggiato con la giustizia sportiva: Immobile 6.000 euro, Jankulovski 5.500 euro, Calaiò 6.000 euro. Spiccioli, per loro.
In soccorso
Il governo Renzi ha alzato la soglia di punibilità per l’imposta evasa: da 50 mila a 150 mila euro