A Venezia il sindaco imprenditore chiede ai dipendenti di votare Cisl
L’iniziativa di Brugnaro prima del rinnovo della Rsu comunale
Vi immaginate un imprenditore che scrive ai propri operai consigliando a chi dare il voto per le elezioni di rinnovo delle rappresentanze sindacali? Nel mezzo di una stagione di scontri duri con il personale della città lagunare – dal Casinò ai musei civici, dai precari ai servizi civici e agli incentivi ai dipendenti – il sindaco Luigi Brugnaro ha fatto proprio questo. Ha inviato ai dipendenti del Comune di Venezia una lettera in cui li invita a votare le forze che sono pronte al cambiamento. Il suo ovviamente.
Brugnaro dice di parlare come un buon padre di famiglia, ma si lascia andare al paternalismo d’azienda. Divide tra buoni e cattivi. “Molti di voi in silenzio e rimboc- candosi le maniche, stanno dimostrando quanto amino il proprio lavoro, hanno accettato di cogliere la sfida di partecipare attivamente alla riscossa del Comune di Venezia”. Invece, “qualcuno, anche di fronte all’evidenza, continua la sua battaglia. C’è chi ama definirli i ‘signori no’, per altri so- no semplicemente ‘ ran coros i’, per me sono persone che hanno scelto di mettersi all’angolo, di alzare l’asticella dello scontro, pur di trovare una sorta di legittimazione alla propria esistenza o per mantenere piccoli privilegi e rendite di po si zi on e”. Siccome il Comune è stato condannato per comportamento antisindacale, per un accordo siglato solo dalla Cisl, Brugnaro affonda: “Il sindacato deve sedersi ai tavoli pensando che vi rappresenta tutti. Restare seduti o non presen- tarsi o addirittura alzarsi e andarsene sbattendo la porta, non può essere il frutto di un mero calcolo di convenienze elettorali”.
Commento di Davide Scano, che fu candidato sindaco per i Cinquestelle. “È un comportamento inqualificabile, scorretto e, a tratti, ridicolo: il Sindaco non deve occuparsi della campagna elettorale della Rsu Affibbiare nomignoli o colpe a questa o quella sigla sindacale, per favorirne forse un'altra, è un comportamento gravissimo”.
Gli altri sindacati L’invito a bocciare i “rancorosi” e i “signori no” che “alzano l’asticella dello scontro”