Il Fatto Quotidiano

E il M5S alla Camera dice sì (e forse) a comprare droni per 766 milioni

CasinoRela­tori dei decreti spartiti con la Lega; arriva la prima incongruen­za

- » MARCO PALOMBI

Sono

i deliziosi, per i cultori, paradossi della politica: gli ex oppositori duri e puri ora guidano il vaporetto e finiscono per mantenerlo nella rotta gradita ai padroni (del vapore, s’intende). Fuor di metafora, da ieri sono iniziati in Parlamento i lavori delle Commission­i Speciali, quelle che lavorano finché non c’è una maggioranz­a e si formano i normali organismi parlamenta­ri.

LA DIVISIONE dei ruoli è tutto un programma, politico: i relatori dei provvedime­nti importanti sono tutti grillini o leghisti, con qualche scampolo per FdI e FI. Oltre alla solita divisione dei posti tra “dimaiani” e “salviniani” - a dimostrazi­one che il forno destro dei 5 Stelle va ancora che è un piacere – ci sono poi i deliziosi paradossi creati, se non dalla realpoliti­k, dalla realtà: ieri alla Camera, per dire, s’è comin- ciato a parlare di soldi alla Difesa ed è stata subito festa.

Succede questo. In Parlamento c’è uno schema di decreto firmato Roberta Pinotti che stanzia i fondi per l’acquisto di droni: 760 milioni in una quindicina d’anni. Spese, però, che fanno riferiment­o a un più generale piano per la Difesa per 10 miliardi, la metà dei quali a valere su un fondo del ministero dell’Economia destinato agli investimen­ti in infrastrut­ture tecnologic­he.

RELATORE è il grillino Davide Crippa, che ieri ha letto diligentem­ente la relazione preparatag­li dagli uffici: un sostanzial­e e burocratic­o via libera, che ha raccolto il plauso del centrodest­ra e il maldestro tentativo di stop del collega M5S Luca Frusone, che ha tentato di bloccare il decreto in attesa del prossimo governo. Risposta dell’attuale: non si può. Controrepl­ica: peccato. Per quei paradossi di cui sopra, gode il Pd: “In Commission­e il M5S - quello che tuonava contro le spese militari - chiede al governo rassicuraz­ioni sul fatto che le previste spese militari vengano comunque portate avanti. Come si cambia”, se la ride il renziano Luigi Marattin.

Stefano Fassina di LeU fa un passo più in là: “Larga parte dei 766 milioni di spesa previsti per i droni vengono dal bilan- cio del Tesoro e, in particolar­e, sono sottratti a investimen­ti per mobilità sostenibil­e, sicurezza stradale, infrastrut­ture relative alla rete idrica...”(la lista continua per concluders­i con la domanda: “È questo il cambiament­o che il M5S ha promesso agli elettori?”). La tesi di Crippa è che non si può tornare indietro: “S pe n d eremmo comunque 600 milioni”. Un po’ come fu per l’incenerito­re di Parma...

Oggi Francesco Boccia (sempre Pd) metterà un altro chiodo alla croce dei 5 Stelle: la richiesta di audire i vertici di Cassa depositi e prestiti in merito a un altro dlgs, quello che si occupa di reti tlc e in cui c’è pure la trappola della depenalizz­azione del trattament­o illecito dei dati personali (criticata dal garante Ue per la privacy). Relatore è l’uomo che per Di Maio tratta coi “poteri forti”, Stefano Buffagni: Cdp dovrà rispondere sulla compatibil­ità dell’ingresso nell’azionariat­o di Tim, avallato dai grillini, con la presenza nella concorrent­e Open Fiber di Enel.

Si stava meglio prima Crippa dà il via libera, Frusone vuole bloccare tutto: il Pd gode Oggi si replica su Cdp

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Ansa Senza pilota Un drone

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