E il M5S alla Camera dice sì (e forse) a comprare droni per 766 milioni
CasinoRelatori dei decreti spartiti con la Lega; arriva la prima incongruenza
Sono
i deliziosi, per i cultori, paradossi della politica: gli ex oppositori duri e puri ora guidano il vaporetto e finiscono per mantenerlo nella rotta gradita ai padroni (del vapore, s’intende). Fuor di metafora, da ieri sono iniziati in Parlamento i lavori delle Commissioni Speciali, quelle che lavorano finché non c’è una maggioranza e si formano i normali organismi parlamentari.
LA DIVISIONE dei ruoli è tutto un programma, politico: i relatori dei provvedimenti importanti sono tutti grillini o leghisti, con qualche scampolo per FdI e FI. Oltre alla solita divisione dei posti tra “dimaiani” e “salviniani” - a dimostrazione che il forno destro dei 5 Stelle va ancora che è un piacere – ci sono poi i deliziosi paradossi creati, se non dalla realpolitik, dalla realtà: ieri alla Camera, per dire, s’è comin- ciato a parlare di soldi alla Difesa ed è stata subito festa.
Succede questo. In Parlamento c’è uno schema di decreto firmato Roberta Pinotti che stanzia i fondi per l’acquisto di droni: 760 milioni in una quindicina d’anni. Spese, però, che fanno riferimento a un più generale piano per la Difesa per 10 miliardi, la metà dei quali a valere su un fondo del ministero dell’Economia destinato agli investimenti in infrastrutture tecnologiche.
RELATORE è il grillino Davide Crippa, che ieri ha letto diligentemente la relazione preparatagli dagli uffici: un sostanziale e burocratico via libera, che ha raccolto il plauso del centrodestra e il maldestro tentativo di stop del collega M5S Luca Frusone, che ha tentato di bloccare il decreto in attesa del prossimo governo. Risposta dell’attuale: non si può. Controreplica: peccato. Per quei paradossi di cui sopra, gode il Pd: “In Commissione il M5S - quello che tuonava contro le spese militari - chiede al governo rassicurazioni sul fatto che le previste spese militari vengano comunque portate avanti. Come si cambia”, se la ride il renziano Luigi Marattin.
Stefano Fassina di LeU fa un passo più in là: “Larga parte dei 766 milioni di spesa previsti per i droni vengono dal bilan- cio del Tesoro e, in particolare, sono sottratti a investimenti per mobilità sostenibile, sicurezza stradale, infrastrutture relative alla rete idrica...”(la lista continua per concludersi con la domanda: “È questo il cambiamento che il M5S ha promesso agli elettori?”). La tesi di Crippa è che non si può tornare indietro: “S pe n d eremmo comunque 600 milioni”. Un po’ come fu per l’inceneritore di Parma...
Oggi Francesco Boccia (sempre Pd) metterà un altro chiodo alla croce dei 5 Stelle: la richiesta di audire i vertici di Cassa depositi e prestiti in merito a un altro dlgs, quello che si occupa di reti tlc e in cui c’è pure la trappola della depenalizzazione del trattamento illecito dei dati personali (criticata dal garante Ue per la privacy). Relatore è l’uomo che per Di Maio tratta coi “poteri forti”, Stefano Buffagni: Cdp dovrà rispondere sulla compatibilità dell’ingresso nell’azionariato di Tim, avallato dai grillini, con la presenza nella concorrente Open Fiber di Enel.
Si stava meglio prima Crippa dà il via libera, Frusone vuole bloccare tutto: il Pd gode Oggi si replica su Cdp