Sit-in e sciopero della fame: maestri in rivolta
Oggi la protesta al ministero dell’Istruzione: in 30 mila rischiano licenziamenti e retrocessioni
Sciopero della fame e presidio nella sede del ministero dell’Istruzione: è l’ultima carta che proveranno a giocare oggi migliaia di docenti che rischiano di perdere cattedra e posizione nelle graduatorie a esaurimento. Una situazione caotica che i sindacati e da qualche giorno anche il ministero stesso, sperano si possa risolvere con una soluzione legislativa per i 7.479 maestri di scuole elementare e materna assunti in ruolo e circa 22 mila supplenti, tra liste provinciali e graduatorie d’istituto. Quasi tutti con cautelare.
IL PROBLEMA nasce il 20 dicembre 2017, quando viene depositata una sentenza del Consiglio di Stato che prova a chiudere una questione giudiziaria iniziata nel 2014, respingendo l’inserimento degli insegnanti che hanno solo il diploma magistrale nelle Graduatorie a esaurimento, le cosiddette Gae che – di fatto – danno la pre- cedenza nella conquista di una cattedra a tempo indeterminato e che sono state appunto chiuse. I diplomati magistrali iscritti nelle Gae dopo i contenziosi erano 43 mila, più di 7 mila quelli assunti in ruolo, pur se con riserva non essendo destinatari di sentenze passate in giudicato. Il Consiglio di Stato ha stabilito che “il possesso del solo diploma magistrale, sebbene conseguito entro l’anno scolastico 2001-2002, non costituisce titolo sufficiente per l’inserimento nelle graduatorie a esauri- mento” e ha ordinato che la sentenza sia eseguita dal ministero d el l’Istruzione ( Miur). Dal 2001-2002, infatti, per insegnare nelle scuole dell’infanzia e della primaria è necessario una laurea in scienze della formazione primaria. Nella maggior parte dei casi i ricorsi sono arrivati fuori tempo massimo, più di 12 anni dopo, stimolati dall’ultima stagione di assunzioni. La sentenza è stata poi confermata dal parere dell’avvocatura di Stato che, la settimana scorsa, ha rimandato la risoluzio-
LE FORZE politiche, da LeU alla Lega a Fratelli d’Italia chiedono un decreto legge, i sindacati l’intervento delle commissioni speciali di Camera e Senato
GIOVEDÌ
3 maggio, i sindacati si riuniranno al ministero dell’Istruzione per discutere delle eventuali soluzioni. Lo sciopero è stato indetto dall’Anief ne alle singole sentenze. I sindacati vogliono ricercare una soluzione politica e il 3 maggio si riuniranno al Miur per discuterne.
L’IDEA è istituire concorsi riservati per questi docenti e stabilire graduatorie regionali (anche perché la maggior parte delle Gae al nord si sono già esaurite). Concorso che potrebbe anche così stabilire un po’ di giustizia rispetto a chi, già vincitore di un concorso, si vedrebbe scavalcato o dovrebbe competere con un aspirante docente munito di diploma magistrale. Difficile però trovare una soluzione legislativa ora che il ministro è dimissionario e deve solo portare a termine le questioni correnti. “Per questo – spiega Pino Turi della Uil – si potrebbe rivolgersi alle commissioni speciali di Camera e Senato che hanno funzione piena. L’appello alle forze politiche ora è questo: dimostrino che i governi servono per risolvere i problemi”. Mentre l’altro sindacato, l’Anief, chiede la riapertura delle Gae e ha indetto lo sciopero della fame. Intanto, le prospettive non sono delle migliori: chi ha firmato un’assunzione rischia di vedersi tolto il posto, chi non è entrato nelle Gae non ci entrerà più, chi è già dentro tornerà nelle graduatorie di istituto.
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