Il Fatto Quotidiano

Neutrale sarà lei

- » MARCO TRAVAGLIO

Fervono febbrili le selezioni per il premier e i ministri del governo neutrale, detto anche - parlando con pardon - gabinetto di servizio. I provini si svolgono in un salone del Quirinale, a caccia di figure il più possibile neutre, come richiesto espressame­nte dal Presidente della Repubblica. Ricerca resa più complicata dalla massiccia e molesta presenza di imbucati.

“Buongiorno, signori e soprattutt­o signore: sulla mia neutralità fra mafia e antimafia, essendo prematuram­ente scomparsi Bontate, Teresi, Mangano, Riina e Provenzano, può testimonia­re l’amico Dell’Utri, ma solo se gli date la grazia. Interessa l’articolo?”. “Come se avessimo accettato, dottor Berlusconi. Grazie, si accomodi, ora abbiamo parecchio da fare”.

“Salve, sono l’onorevole Rosato, ma tutti mi chiamano Rosatellum, espression­e latina notoriamen­te neutra: posso servire?”. “Guardi, non ci provi neppure: se siamo in questo casino è soprattutt­o colpa sua. Sparisca”.

“Signori miei, ve l’avevo detto che prima o poi da me dovevate tornare. Non credo di dovervi dimostrare la mia neutralità: io tra Bersani e Verdini, tra Saviano e Berlusconi, tra Rai e Mediaset, tra la Carta costituzio­nale e la carta igienica, non ho mai fatto differenze. E ora tifo per il tanto peggio tanto meglio. Neppure la Svizzera è più neutrale di me. Che dite, vado bene?”. “Senatore Renzi, ancora lei?”. “In subordine, vi segnalo Maria Elena Boschi, assolutame­nte neutrale fra i banchieri di Etruria e le vittime di Etruria”. “Si accomodi alla porta, e alla svelta: se la vede Mattarella, fa uno sproposito”.

“Insigni esaminator­i, sarò breve: la mia esperienza di governo si contraddis­tinse per la più rigorosa neutralità, quindi credo di aver diritto a una seconda chance, con la mia valida collaborat­rice qui a fianco”. “Senatore Monti, professore­ssa Fornero, pietà: voi non siete neutrali, siete dei neutralizz­atori. Se si viene a sapere che siete qui, la gente dà l’assalto al Quirinale. Tornate a casa con i vostri cetrioli che magari, quando partono, sono pure neutrali, ma quando arrivano a destinazio­ne... beh lasciamo perdere”.

“Greggi siggniori, amici cari, se cercate pessoni neutrale, non dimenticat­o ché io mi candidabbi in Svizzero, la nazzione asciatica più neutrala della storia”. “Grazie, onorevole Razzi, la terremo presente, abbiamo giusto un buco all’Istruzione, Università e Ricerca scientific­a”.

“Cari concittadi­ni, penso di fare proprio al caso vostro: come capo politico, volevo allearmi sia con la Lega sia col Pd, perché non sono né di destra né di sinistra. Quindi sono neutraliss­imo”. “Scusi, onorevole Di Maio, ma lei non è dei 5Stelle?”.

“Ah,

già, non ci avevo pensato. Chi l’avesse mai detto”. “Ci stia bene”.

“È qui che si fanno i provini di neutralità?”. “Sì, signora, ci dica”. “Io sono neutrale in quanto esperta di neutrini”. “Neutrini?”. “Sì, quelli che fanno su e giù nel tunnel dal Cern di Ginevra ai laboratori del Gran Sasso”. “Ah, ma lei è la Gelmini”.“E uso sempre il sapone neutro”. “I nt er es san te ”. “Vi faccio la faccia neutra? Mi dicono tutti che, quando la faccio, ho la vivacità di un termosifon­e spento”. “Grazie, non si incomodi, ci basta così al naturale. Torni pure sul Gran Sasso e resti in attesa di una nostra chiamata”.

“Ehilà, ragazzi, serve una mano neutrale? Io sto con Berlusconi e contempora­neamente voglio allearmi con Di Maio che vuole allearsi con tutti tranne che con Berlusconi. Franza o Spagna, purché se magna. Più neutrale di così! Dite al babbione di darmi l’incarico, due minuti e ci penso io”. “Onorevole Salvini, sono due mesi che chiede due minuti. Quella è la porta”.

“Ehm, buongiorno. Scusate se parlo...”. “Ma si figuri, siamo qui apposta per ascoltarla. Lei chi sarebbe?”. “È una parola, mica è facile a dirsi, diciamo che sarei un reggente, o così almeno mi han detto al partito”. “Che p ar ti to ?”. “Mah, una volta si chiamava Democratic­o, ora francament­e non saprei: quelli cambiano tutto e non mi dicono mai niente”. “Cosa desidera?”. “Io niente, ma un amico mi ha detto che cercate gente neutrale e allora chi meglio di me: io non ho idee e, le rare volte che ne ho una, me la fanno subito cambiare”. “Guardi, siamo talmente disperati che potrebbe pure andare. Le va di rispondere a qualche domanda?”. “Se reggo...”.“Gelato alla frutta o alle creme?”. “Non saprei, lascio sempre fare al gelataio”.“Milan o Inter?”. “Sono felice quando vincono entrambe”. “Con sua moglie come va?”. “Benino, anche se, da quando sono reggente, mi hanno detto di non sbilanciar­mi e così, la sera, insomma... lei vorrebbe... ma io niente: ‘No, cara, in questi frangenti preferisco non espormi’...”. “Come ha detto che si chiama?”. “Non ve l’ho detto, perché non ne sono così sicuro. Però mi è parso di sentire qualcuno chiamarmi Martina”. “Ma di nome o di cognome?”. “Ah non chiedete a me. Quelli dicono ‘Martina’ e basta”. “Ok, le faremo sapere ( sottovoce ) Maronn’ come sta messo questo...”.

“Ciao, sono Rocco e non ho mai fatto politica”. “Uhmm, interessan­te... però lei ha una faccia un po’ parziale”. “Impression­i. Interrogat­emi”. “Mare o mo nt agn a?”. “Preferisco i laghi”. “Perfetto! Slip o boxer?”. “Le mie dimensioni mi precludono l’uso di entrambi”. “Fantastico! Carne o pesce?”. “Né carne né pesce, inteso come animale acquatico”. “Sta andando benissimo, lo sa? Donne o uomini?”. “Eheh, domanda a trabocchet­to, me l’aspettavo: fino a ieri avrei risposto donne. Ma ora tengo troppo all’incarico, dunque: donne, uomini, ma anche capre, quel che capita capita, purché respiri”. “Magnifico! Lei è il nostro premier ideale. Assunto! Come fa di cognome?”. “Siffredi”. “Quel Rocco Siffredi?”. “Sì, quello, perché?”. “Mannaggia, e mo’ chi glielo dice a Sergio?”.

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