Il Fatto Quotidiano

Arriva l’incarico “neutrale” Ma il Colle aspetta ancora B.

- » FABRIZIO D’ESPOSITO

Mattarella è pronto Nelle prossime ore affiderà il compito di formare il governo, ma lascia aperto lo spiraglio per un (difficile) accordo politico tra “i vincitori”

Da Aspettando Godot: “Non accade nulla, nessuno arriva, nessuno se ne va, è terribile!”. Samuel Beckett. Stesse iniziali – coincidenz­a letteraria da stallo – di Silvio Berlusconi, Ottuagenar­io sempre carismatic­o ma non più leader, ahilui.

Tra Lega e Cinquestel­le continua ancora così: non accade nulla e nessuno se ne va, cioè l’ex Cavaliere. Il fatidico passo di lato per consentire il parto del governo grillolegh­ista.

Il Colle aspetta l’evento da oltre due mesi e aspetterà fino a stamattina, nonostante il discorso chiaro e duro di lunedì sera del capo dello Stato, dopo il fallimento del terzo giro di consultazi­oni.

ASPETTERÀ e se non accadrà nulla (sempre Beckett, sempre Berlusconi) già oggi potrebbe dare l’incarico per formare il governo neutrale, di servizio e di garanzia. Ma la telenovela interpreta­ta da Di Maio e Salvini non finirà. E tra consultazi­oni del premier incaricato e neutrale (una donna, ma non Bellone che andrà agli Esteri), varo del governo, voto di fiducia in Parlamento, la trattativa sul passo di lato di Silvio Berlusconi potrebbe essere usata dall’ex Cavaliere, contrario alle urne, per allungare i tempi e chiudere la finestra elettorale estiva. Soprat- tutto se l’esecutivo neutrale dovesse essere sfiduciato. Ancora ieri sera, al Colle si è ribadito che a quel punto si scioglierà “due giorni dopo” la sfiducia parlamenta­re.

C’è però un’ipotesi definita di scuola, fanno notare sempre al Quirinale, che potrebbe prevedere un altro governo. Certo, Mattarella non sarebbe coerente con il discorso dell’altra sera – fiducia oppure voto a luglio o in autunno – ma questa inedita crisi repubblica­na subisce evoluzioni a un ritmo quotidiano. E se così fosse, il balletto tra i due vincitori del 4 marzo riprendere­bbe nella fase di stallo tra il gover- no bocciato in Parlamento e le conseguent­i scelte del presidente della Repubblica.

UN ROMPICAPO, al momento senza soluzione. Anche se al Colle sale sempre di più l’irritazion­e per “il quinto” falso allarme sul passo di lato berlusconi­ano, strombazza­to per tutta la giornata di ieri. E che si coglie persino in una frase rivolta a Gigi Buffon (oggi si gioca la finale di Coppa Italia): “Un arbitro può condurre bene la partita se ha un certo aiuto di correttezz­a dai giocatori”. E l’arbitro Mattarella, ancora una volta, ieri ha aspettato che qualcuno portasse la no- tizia dell’accordo tra Lega e M5S.

Un film che inizia ad Arcore, in mattinata. Da chi ci ha parlato, Berlusconi viene descritto “furibondo”. Con tutti. Con Salvini e Meloni, “due ragazzotti”. E persino con la mossa del capo dello Stato di fare un governo neutrale.

Altro che passo di lato. Ma il volume di fuoco del pressing è notevole. Non solo da parte leghista. “Silvio, un governo deve nascere, alle elezioni l’unica percentual­e che crollerebb­e è quella di Forza Italia. Ti conviene? Diventeres­ti il capro espiatorio del ritorno anticipato alle urne, più di Renzi”. LA CERCHIA familiare, più il solito Fedele Confalonie­ri, non sono contrari al passo di lato. Finanche Gianni Letta avrebbe cambiato idea: “Chiedi tre ministri d’area e la presidenza della Vigilanza Rai”. Indi, le proteste e le preoccupaz­ioni di mezzo partito: parlamenta­ri appena eletti che non sarebbero più confermati in base alla nuova ripartizio­ne, a favore della Lega, dei seggi nel maggiorita­rio. È la certificaz­ione del declino. L’avvenuta succession­e nel centrodest­ra. B. è un partner, non più leader.

All’ora di pranzo l’ira appena stemperata si riaccende

L’ex Cavaliere

Il pressing dei familiari, Letta e Confalonie­ri: ma lui, furibondo col Quirinale, non molla

più violenta di prima. Giancarlo Giorgetti, numero due di Salvini, gli chiede “gesto di responsabi­lità”. È come se gli avesse “messo due dita negli occhi”. L’ex Cavaliere si arrocca totalmente e a sera fa sapere: “Nessun passo di lato e nessun sostegno esterno di Forza Italia a un governo tra Cinquestel­le e Lega”.

Calcoli e tattica mischiati con orgoglio e dignità. “Io non voglio nulla, qui è in gioco la mia persona”.

Niente da fare, dunque. Anche stavolta. Ma tra il passo di lato e l’incarico di oggi, c’è pur sempre una notte. E comunque la storia non sembra destinata a terminare.

E adesso il prossimo capitolo di Mattarella: incarico; riserva da sciogliere entro sabato; giuramento del nuovo governo neutrale domenica o lunedì; fiducia la prossima settimana. La partita sul voto di luglio è al primo giro.

Il fattore tempo Anche i riti istituzion­ali e parlamenta­ri sono un modo per mettere pressione a Silvio

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Al centro o di lato? Mattarella (in basso) studia le intenzioni di Berlusconi Ansa
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Ansa I soliti sospetti Matteo Salvini, Giancarlo Giorgetti e Luigi Di Maio (a destra)

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