Il 22 luglio prima data utile: ecco perché
60 giorni dallo scioglimento e il nuovo esecutivo deve andare alle Camere
La
prima data realistica, come si dice e si legge ovunque, è quella del 22 luglio. Per l’Italia sarebbe una novità assoluta: le urne aperte in piena stagione balneare. Nella storia della Repubblica si è votato al massimo il 27 giugno, in occasione delle elezioni politiche del 1983.
Per quale motivo non si può votare prima del 22 luglio? La normativa elettorale stabilisce che il decreto di scioglimento delle Camere “è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale non oltre il 45° giorno antecedente quello della votazione”. Tra la fine della legislatura e la data delle elezioni, insomma, deve passare almeno un mese e mezzo. Ma in realtà i giorni di distanza devono essere almeno 60: lo stabilisce un regolamento della legge per il voto degli italiani all’estero; sono necessari due mesi per preparare le nuove elezioni a causa degli adempimenti tecnici relativi al voto, che si esercita per corrispondenza.
Anche se il governo “neutrale” varato dal presidente della Repubblica dovesse giurare nell’arco di pochi giorni, per entrare in carica dovrebbe ovviamente passare attraverso il voto di fiducia di Camera e Senato. L’articolo 94 della Costituzione prevede che il nuovo esecutivo si presenti alle Camere entro 10 giorni dalla sua formazione. Vista la fretta richiesta dalla delicata situazione politica, il voto di fiducia potrebbe avvenire già lunedì 14 maggio o martedì 15. Solo dopo questa data, in caso di mancata fiducia, il capo dello Stato potrebbe decretare la fine della legislatura. Aggiungendo al calendario 60 giorni, la prima domenica disponibile è appunto quella del 22 luglio (con l’ulteriore effetto di fissare la prima seduta del Parlamento – entro 20 giorni dalle urne – a ridosso di Ferragosto).
L’alternativa è il voto in autunno: nella seconda metà di settembre (a vacanze concluse) oppure a ottobre. Ipotesi non gradita al Colle: troppo tardi – è il timore – per affrontare legge di Bilancio e aumento dell’Iva.