Le liti, il blitz di Bossi e il valzer del “tavolo”
Plebiscito Il Carroccio in piazza per un referendum (molto artigianale) sul contratto
Roma, largo dei Colli Albani. Di fronte al McDonald e a fianco della vecchia cabina telefonica c’è un tavolino di plastica bianco quadrato, con una bandiera “Salvini presidente” che ne copre il perimetro. A presidiare uno dei dieci gazebo della Lega capitolina c’è Massimiliano Metalli, già militante missino, poi nell’ Udeur di Mastella, infine presidente di un club di Forza Italia a Roma. Oggi salviniano. “Abbiamo organizzato tutto di corsa, mi hanno chiamato ieri sera...”.
I GAZEBO per la Lega sono l’ultimo atto prima del Quirinale: domani è il giorno decisivo per la nascita del governo. Prima però c’è la benedizione degli elettori. Si chiede di dire “Sì” o “No” a 10 punti del programma di governo: sono quelli prediletti dal Carroccio, dalla legge Fornero alla Flat tax al rimpatrio dei migranti irregolari (il reddito di cittadinanza, per dire, non è citato nella “scheda elettorale”, un foglietto tascabile bianco).
L’operazione è inevitabilmente rudimentale: gli oltre mille gazebo in tutta Italia sono stati organizzati in pochi giorni, alcuni in poche ore. Quelli di Roma e di Palermo, per esempio, fino a venerdì sera non risultava- no nemmeno nell’elenco sul sito del partito. Malgrado lo stato di semiclandestinità, il banchetto gestito da Metalli non va deserto: a metà pomeriggio si sono già affacciate una sessantina di persone. Giulio, funzionario di polizia locale, è il più entusiasta dell’alleanza: “I 5Stelle hanno le idee chiare. E così almeno ci stacchiamo un po ’ dal Berlusca... Il premier? Vanno bene tutti”.
Lo scrutatore Metalli non è propriamente inflessibile: non solo può votare chiunque, a prescindere dalla fede politica, ma qui non viene chiesto nemmeno un documento d’identità. È tutto fatto in casa: sui numeri finali dell’ operazione gazebo, insomma, bisognerà fidarsi.
LA LEGA come prevedibile racconta già una partecipazione eccellente. I bollettini si susseguono nel corso del pomeriggio: “4.500 voti per il Sì in Liguria”, “buona affluenza ai gazebo di Ancona”, “alta adesione in Toscana”, “grande entusiasmo a Catanzaro”, “oltre le aspettative la risposta a Roma” ( 6mila voti nella Capitale secondo il deputato Claudio Durigon, e quasi 10 mila nel Lazio). E così via.
L’obiettivo non dichiarato era fare meglio dei 5Stelle. Non impossibile: venerdì sulla piattaforma web Rousseau hanno votato 44.796 iscritti di M5S, il 94% dei quali si è espresso a favore del contratto di governo. Al termine del primo giorno di gazebo, la Lega diffonde una cifra più che doppia rispetto a quella degli alleati. La dichiara Matteo Salvini su Twitter: “Più di 100.000 persone oggi sono venute ai gazebo della Lega, in tutta Italia, per portare idee, consigli e proposte. GRAZIE, siete unici! E domani altri gazebo in altre piazze. Cambiare si può, non da soli ma insieme”.
Il capo della Lega ha votato al centro commerciale del Portello a Milano poco prima delle 18. Sul governo però non si è sbilanciato: “O parte il nostro o parte quello di qualcun altro, ma qualcosa la prossima settimana p a rt e ”. E ha aggiunto: “Il centrodestra è più vivo che mai”.