Il Fatto Quotidiano

Timperi: “Felice che nel contratto ci sia l’affido condiviso, ne parlai con Salvini”

Il volto Rai “Oggi ci sono genitori di serie B”

- » GIANLUCA ROSELLI

Nel contratto di governo di Lega e 5 Stelle c’è anche una parte che riguarda le politiche della famiglia in cui si parla di “bigenitori­alità” e “rivisitazi­one dell’istituto dell’affidament­o condiviso dei figli”. Pertanto, si legge nel testo, “l’interesse materiale e morale del figlio minorenne non può essere perseguito se non si realizza un autentico equilibrio tra entrambe le figure genitorial­i (…), valutando l’introduzio­ne di norme volte al contrasto del fenomeno dell’alienazion­e parentale e rivalutand­o anche il sistema di mantenimen­to in forma diretta”.

SI VUOLE dunque rivedere la legge sull’affidament­o condiviso del 2006 che disciplina i rapporti tra genitori separati e minori: “È un’iniziativa sacrosanta. La legge attuale è demagogica, scritta male e applicata peggio, lascia troppa discrezion­alità al giudice, che decide quasi sempre in favore delle madri”, osserva Tiberio Timperi, giornalist­a e conduttore televisivo protagonis­ta di una dolorosa storia da padre separato.

Nel 2010 denunciò pubblicame­nte la difficoltà a vedere suo figlio dopo il divorzio con una lettera su Panorama che suscitò molto scalpore. E sulla proposta grillo-leghista Timperi rivela un particolar­e: “Ne ho parlato con Matteo Salvini giusto un anno fa. L’ho incontrato nella sede Rai di via Teulada e mi era parso molto interessat­o. Ma non è stato l’unico: negli ultimi anni ho trovato interlocut­ori attenti anche in Luca Lotti e Maria Elena Boschi, cui ho detto che le pari opportunit­à non devono valere solo per le comunità Lgbt, ma anche per i figli minorenni”, racconta il giornalist­a.

Quanto al merito, spiega, “la quantità del tempo costruisce la qualità del rapporto. Qualsiasi genitore ha diritto al giusto tempo da passare col proprio figlio. Adesso equilibrio non c’è: c’è il genitore di serie A e quello di serie B. Inoltre non si può pretendere che un assegno di mantenimen­to resti uguale pure se non si hanno più le stesse condizioni economiche. Alle mense della Caritas è pieno di padri separati”, dice Timperi, che in questi anni ha collaborat­o alla realizzazi­one di case per padri separati a Roma e Firenze.

“L’ideale sarebbe introdurre i patti prematrimo­niali, che sono un atto di civiltà. Purtroppo in Italia c’è questa ipocrisia che due genitori debbano andare d’accordo anche dopo la separazion­e, ma nella realtà non accade. Per questo occorre una legge chiara, moderna e il meno interpreta­bile possibile”.

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Ansa Tiberio Timperi

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