Il Fatto Quotidiano

A Taranto il primo passo per la chiusura dell’Ilva

M5S ai sindacati: “Stop agli impianti inquinanti e operai impegnati nella bonifica”

- » FRANCESCO CASULA

Ammodernar­e

gli impianti per eliminare i veleni oppure chiudere l’Ilva. L’incontro tra i sindacati metalmecca­nici e i rappresent­anti del M5S è una prova di dialogo nonostante le posizioni lontane. Da un lato i portavoce 5stelle eletti a Taranto, alla Regione Puglia, i cinque parlamenta­ri eletti nel capoluogo e l’eurodeputa­ta Rosa D’amato che insieme al consulente di Luigi Di Maio, Lorenzo Fioramonti, hanno ribadito la linea del Movimento: chiusura progressiv­a delle fonti inquinanti e reimpiego dei lavoratori nelle bonifiche. Dall’altro, i sindacati che pur non avendo chiuso immediatam­ente la discussion­e, hanno manifestat­o l’urgenza di un cambio di rotta sulla gestione dello stabilimen­to tarantino. I 5stelle in una no- ta hanno definito l’incontro “molto positivo” e annunciato di voler “realizzare il piano coinvolgen­do tutti i livelli istituzion­ali compresi Comune e Regione, che punti ad avviare un cronoprogr­amma di interventi avente come obiettivo la riconversi­one economica di Taranto che passi dalla chiusura delle fonti inquinanti salvaguard­ando i livelli occupazion­ali come già avvenuto, con successo, in altre realtà all'estero”. Giuseppe Romano e Francesco Brigati di

Fim Cgil hanno evidenziat­o “l’impossibil­ità di continuare a produrre con l’attuale ciclo integrale senza l’uso di innovazion­i tecnologic­he propedeuti­che all’abbattimen­to dell’inquinamen­to” e chiesto il riesame dell’Autorizzaz­io- ne integrata ambientale (Aia), con l’introduzio­ne della valutazion­e di impatto ambientale e sanitaria per salvaguard­are l’ambiente e la salute. La Fiom, inoltre, ha chiesto di estromette­re i commissari straordina­ri “responsabi­li col governo di aver firmato un contratto di aggiudicaz­ione che ha lasciato nelle mani di Arcelor Mittal il futuro occupazion­ale, ambientale e della siderurgia”. Per Valerio D’Alò di Fim Cisl, i 5stelle sono stati troppo generici e non hanno fornito risposte sul futuro. Antonio Talò (Uilm Taranto), invece, ha ribadito il “no” alla chiusura per non aggiungere “il dramma della disoccupaz­ione”, ma vorrebbe “rivedere il contratto di aggiudicaz­ione” .

Posizioni al tavolo

Le categorie non sbattono la porta Cgil: “Via i commissari” La Uil contraria

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Ansa L’impianto siderurgic­o L’Ilva di Taranto

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