L’odor di loggia e il metrò che fa felici i signori del cemento
3M (più una) Nella città di Massoneria, Medici e Mattone, arriva la nuova Metropolitana. Una linea che pare disegnata per fare il gioco del cemento
Marconi e lo stagno di Molentargius, i progettisti dell’Arst (l'azienda di trasporto pubblico della Regione) hanno disegnato un arabesco fatto per lambire le poche aree non ancora edificate tra Monserrato, Selargius e Quartucciu. Il procuratore della Repubblica Alessandra Pelagatti ha sentito le parole del sindaco (“Il più grande progetto di speculazione in corso a Cagliari”) e ha aperto un fascicolo.
MAI NELLA STORIAun sindaco aveva sfidato gli interessi. Coraggio? Sicuramente. Ma forse lo aiuta il fatto che a Cagliari il partito del mattone è in declino come gli storici alleati, la massoneria e i partiti. I costruttori, dopo dieci anni di crisi, se la passano male. Dipendenti e fatturati sono dimezzati. Soffre la potente Pellegrini del presidente di Confindustria e Camera di Commercio Maurizio De Pascale. Patisce Sergio Zuncheddu, editore dell'Unione Sarda. Tragedia vera per Gualtiero Cualbu. Dieci anni fa aveva la più grande azienda di costruzioni della Sardegna, con 80 milioni di fatturato, e un accordo di la battaglia legale. Cualbu aveva ottenuto da un lodo arbitrale un risarcimento di quasi 80 milioni di euro dalla Regione, ma un mese fa la Corte d’appello di Roma ha ordinato la restituzione quasi integrale delle somme e soprattutto il definitivo stop alla cementificazione del colle. “Attenzione però, l’accordo del 2000 rimane in parte valido, sarà una partita difficile”, ammonisce Stefano Deliperi del Gruppo d’Intervento Giuridico, attivissimo insieme a Italia Nostra sulla vicenda Tuvixeddu.
Tutta la partita urbanistica è difficile per Zedda. Con i suoi 154 mila abitanti, Cagliari è il sole intorno a cui girano i 16 co- immobili in disuso ( tra cui molte caserme). Per ora ha riportato alla Marina, l’angiporto dietro via Roma, una frizzante movidaserale, battezzata dai critici “urbanistica della birretta”. Il sindaco ha un forte consenso popolare e il vuoto politico intorno. Il M5S, che ha preso il 42 per cento alle Politiche del 4 marzo, nel 2016 lo ha sfidato con la sconosciuta Maria Antonietta Martinez che ha preso il 9,2 per cento dei voti, mentre il sindaco è stato rieletto al primo turno. La parabola di Zedda illustra quella della città. Nel 2011 aveva preso l’onda arancione di Giuliano Pisapia e Luigi De Magistris superando clamorosa- mente alle primarie il ras del Pd, il navigatissimo ex socialista Antonello Cabras. Lo sconfitto è stato risarcito con la Fondazione Banco di Sardegna, che già gli voleva bene, avendo affidato al suo “Studio professionisti associati” la ristrutturazione della sede che Cabras ha completato come presidente. La corrente Pd che guida con l’ex democristiano Paolo Fadda sostiene Zedda. Ma lui, con l’onestà cristallina e l’ancor più marcata furbizia che tutti gli riconoscono, ha capito che nel declino di mattoni & massoni il nuovo potere che lo tallona è quello di burocrati e ingegneri. Perciò non declina la stella di Cabras, al cui studio di ingegneria è collegato Aldo Vanini, storico consulente dell'associazione dei costruttori prima di andare a ispirare all'assessore regionale all'Urbanistica Cristiano Erriu la controversa legge accusata di aprire la strada a una nuova cementificazione delle coste. È ingegnere Gabriele Asunis, ex assessore di Cappellacci in Regione e oggi assessore all'Urbanistica al Comune di Monserrato. “È lui l'ispiratore di quel tracciato della metropolitana”, accusa Zedda. E chi doveva essere? Non certo il presidente dell'Arst, il pidino Chicco Porcu, ingegnere anche lui, però meccanico. È
stato dieci anni in consiglio regionale come uomo di Soru prima di essere folgorato sulla via di Rignano. Una settimana fa si è preso il rinvio a giudizio per peculato (173 mila euro di spese pazze, stile Barracciu) e dovrà ottimizzare il calendario delle udienze anziché la mobilità urbana. Intanto darà impulso all'azienda più florida della Cagliari di oggi, gli avvocati.