Il taxi, gli allenatori e la mani sul contratto Il primo giorno da “avvocato del popolo”
Il professore Prima di salire da Mattarella, due ore di preparazione con lo staff M5S
Il
legale e professore col curriculum un po’così parte con lo slogan: “Mi propongo come avvocato difensore del popolo italiano”. E dopo quasi due ore di esame con Sergio Mattarella, giura che “la collocazione dell’Italia nell’Unione europea non si tocca”. Da europeista, come il Colle esige.
CIUFFO, inflessione pugliese e vestito da professionista di alto censo, ecco il premier incaricato a 5Stelle Giuseppe Conte dentro il Quirinale. Non esattamente l’uomo che sognava il M5S, ossia Luigi Di Maio. Ma dentro un altro Palazzo, Montecitorio, i deputati si abbracciano ed esultano lo stesso, perché il più per l’assalto al cielo, o meglio al governo, pare fatto. E pazienza se per ore hanno sparato contro Mattarella, con Alessandro Di Battista primo fuciliere.
Facendo infuriare il Colle, tanto che ha dovuto riparare l’alt ro presidente grillino, quello della Camera Roberto
Fico: “Mattarella sta svolgendo il proprio ruolo in maniera inappuntabile, in queste settimane sta agendo in modo accorto e im- parziale”. Nel frattempo Conte si prepara all’incontro con Mattarella passando un paio d’ore con lo staff della comunicazione a 5Stelle, in una casa nel centro di Roma. Gli spiegano come respirare e scandire le parole davanti ai microfoni. Discutono del discorso da fare dopo il colloquio al Colle. Perfino del look. Mentre fuori è la guerra tra 5Stelle e Quirinale. E Di Battista ci mette moltissimo del suo: “Mattarella ha prestato giuramento di fedeltà alla Repubblica ovvero ai cittadini ai quali appartiene la sovranità...Non è un notaio delle forze politiche ma neppure l’avvocato difensore di chi si oppone al cambiamento (sapeva già del discorso di Conte? ndr). Anche perché si tratterebbe di una causa persa, meglio non difenderla”. Segue post scriptum: “Invito i cittadini a farsi sentire”.
IL PADRE VITTORIO su p er a l’argine: “Mister Allegria (Mattarella, ndr), fai il tuo dovere e non avrai seccature”. E morde anche la deputata Fa- biana Dadone: “Mat ta rel la che riflette dopo aver dato l’ok a ministri come Fedeli o Lorenzin...La pazienza è al limite!”. Così dal Quirinale arrivano telefonate roventi al M5S. Mentre il Pd parla di “toni eversivi e intimidatori”.
A complicare le cose, la Confindustria che pone il veto alla deputata nov Tav Laura Castelli alle Infrastrutture. E lo fa sapere anche in via ufficiosa al Colle. Così dal M5S cessano il fuoco. E Fico ci mette una pezza. Nel cuore del pomeriggio, Conte entra al Colle. Ce lo ha portato un tassista, fermato così dallo staff a 5Stelleo: “Lo sa che porterà il futuro
Botta e risposta I Di Battista (padre e figlio) attaccano Mattarella. Fico interviene per metterci la pezza
premier?”. Mentre Conte si raccomanda: “Ce la farò a stare in sei minuti al Colle?”. Il tassista promette e mantiene. E l’avvocato entra per il colloquio con Mattarella. Ne riemerge con un sorriso un po’ stanco, e inizia: “Se riuscirò a portare a compimento l’incarico esporrò alle Camere un programma basato sulle inte- se tra le forze politiche di maggioranza ”. Imperniato sul contratto di governo, “che ho contribuito a scrivere”. Tradotto, assicura che come premier, colui che “dirige la politica generale del governo” secondo la Carta, porterà avanti un programma anche suo. Ma Conte parla soprattutto di Europa: “Sono consa- pevole di confermare la collocazione internazionale ed europea dell’Italia. ll governo dovrà cimentarsi con i negoziati sul bilancio europeo, sulla riforma del diritto d’asilo e sul completamento dell’unione bancaria: voglio impegnare l’esecutivo su questo terreno costruendo le alleanze opportune”.
E COMUNQUE LUI sarà il premier di “un governo del cambiamento”. Impaziente: “Non vedo l’ora di iniziare a lavorare sul serio”. Poi saluta e va alla Camera e in Senato per gli incontri di rito con i presidenti Fico e Casellati. In tarda serata, vede Di Maio e Salvini, per parlare dei ministri. Ossia dei primi nodi. O guai.