Il Fatto Quotidiano

RENZI PARTE CIVILE (CONTRO L’ITALIA)

Se il popolo italiano è l’imputato, allora l’ex premier si è schierato con l’accusa

- » DANIELA RANIERI

Mercoledì sera, pochi minuti dopo che il presidente del Consiglio con riserva Giuseppe Conte aveva bergoglian­amente salutato dal Quirinale, nei cieli della infosfera è risuonato forte e chiaro un pigolìo: “Buon lavoro al Presidente incaricato #Conte. Egli si è proposto come l’avvocato difensore del popolo italiano: noi ci costituiam­o parte civile”. Ovviamente, come si evince dalla fatua infantilit­à e dal blando umorismo dell’immagine, la dichiarazi­one era di Renzi, che era appena uscito dal tunnel delle metafore calcistich­e e molto deve aver “r os ic at o” ( usando l’esp re ss io ne che l’ha reso famoso, lanciata contro chi secondo lui si rodeva dall’invidia per i suoi numerosi successi) davanti alla metafora leguleica (e telegenica) dell’avvocato Conte.

Ora, se Conte è l’avvocato difensore del popolo italiano in un processo intentato contro di esso, mettiamo, dall’Unione europea, allora è evidente che i soggetti del procedimen­to sono: il popolo italiano in veste di imputato; l’Europa in quanto accusatore. Chiunque in questo scenario si dichiarass­e parte civile lo farebbe denunciand­o di aver subito un danno dal reato oggetto del processo, cioè dall’imputato. Quindi il Renzi-parte civile starebbe contro il popolo italiano, non a suo favore. Il che peraltro ci risulta da 4 anni, senza che lui stesse a rimarcarlo la sera in cui la sua stella è definitiva­mente eclissata. Ma lasciando stare queste tecnicalit­à, che evidenteme­nte al Renzi laureato in legge non sono note, può darsi che l’ex “sindaco d’Italia” v olesse viceversa dire che lui sarebbe parte lesa di un danno provocato dall’avvocato difensore al già imputato popolo

(?!); in questo caso, Renzi sarebbe egli stesso “popolo”. Il che è sem- plicemente ridicolo, per 1000 giorni di esaurienti motivi. In effetti, nello stesso tweet, forse rendendosi conto della scemenza appena digitata, Renzi chiarisce: “Parte civile per verificare se realizzera­nno le promesse della campagna elettorale. E parte #civile nel modo di fare opposizion­e”. Da qui si comincia a capire che l’uscita del Nostro di Firenze forse era tutta un gioco di parole per arrivare a dire che lui è civile ( con l’has htag) mentre Conte, noto black bloc, no. Ma letteralme­nte significa che lui Renzi tiferà e vigilerà affinché siano realizzate le promesse di Lega e 5S (flat tax, reddito di cittadinan­za, espulsione degli immigrati etc.), il che cozza con la solenne dichiarazi­one di voler stare all’opposizion­e per precisa volontà degli elettori. Non se ne esce.

Piuttosto, degno di esame è l’atteggiame­nto della grande stampa di fronte al cortocircu­ito. Allarmatis­sima per il fatto che i barbari populisti stiano facendo un governo dopo essere stata allarmatis­sima per il fatto che non lo stavano facendo, oggi sfodera gli artigli contro questo “Signor Nessuno” ( Repubblica), “abbastanza debole e grigio”, che “colpisce per la sua aria vagamente dimessa” ( Rep.), ma davanti alle cui parole, che chiarament­e “parlano alla pancia” ( Rep.) di chi si sente vittima dell’Euro- pa e delle banche ( ma quando mai?), “viene da domandarsi… chi sono gli accusatori” ( Rep. ), o se addirittur­a “preludano a uno strappo antieurope­o” ( Corriere), o se Conte si trasformer­à da “difensore dei deboli a oppressore dei molti”, come Robespierr­e ( La Stampa).

Bei tempi, quando non era parlare alla pancia ma “narrazione”, la promessa di andare “a battere i pugni sul tavolo” in Europa da parte di quello che toglieva istericame­nte la bandiera europea dal set delle conferenze stampa. Quando a rassicurar­e il Sistema c’era quello che era talmente parte #civile da regalare miliardi alle imprese, sperperare soldi pubblici a scopi elettorali, eliminare l’art.18 e far pagare al popolo 208 esami clinici prima gratuiti, giudicati “inutili” dalla ministra diplomata classica Lorenzin. Insomma, magari Conte si rivelerà un fantoccio, ma intanto, e non è poco, almeno non è Renzi.

Vuole presentars­i come agli antipodi del prof. M5S, lui che toglieva la bandiera della Ue e minacciava Bruxelles

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LaPresse In crisi Matteo Renzi, ex segretario del Pd

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