“Ustica” ucraina: l’inchiesta punta il dito sul Cremlino
“Il volo Mh17 abbattuto da un missile della 53ª Brigata“. Mosca nega
Aquattro anni dall'inizio del conflitto nel Donbass, la regione orientale dell'Ucraina al confine con la Federazione russa, tra l'esercito ucraino e i separatisti filorussi, l’inchiesta internazionale condotta dal Joint Investigative Team (Jit) a guida olandese (include specialisti di Australia, Belgio, Malaysia e Ucraina), ha confermato gli esiti delle indagini del team indipendente di ricercatori Bellingcat sulla provenienza del missile Buk che abbatté il volo della Malaysia Airlines il 17 luglio 2014. Secondo gli investigatori il missile proveniva dalla 53ª Brigata missilistica antiaerea delle forze armate russe con sede a Kursk, nella Russia occidentale.
Il volo Mh17, partito da Amsterdam per Kuala Lumpur, fu abbattuto sui cieli del Donbass mentre il conflitto infuriava e aveva già fatto centinaia di morti; a questi si sono aggiunti i 298 passeggeri, la maggior parte di nazionalità olandese.
NESSUNO SI SALVÒ. Il Jit aveva già confermato nel 2016 che l’aereo era stato abbattuto da un sistema missilistico Buk. Ora ha assicurato che il missile faceva parte della dotazione in uso alla brigata russa che lo portò oltre confine passando per Krasnodon, per poi riportarlo in Russia subito dopo la tragedia. Oggi all’Aia è prevista una conferenza del team di ricercatori Bellingcat per mostrare alla stampa internazionale come sia arrivato a questa conclusione. Lo scorso dicembre Bellingcat aveva dichiarato che la “figura d’interesse” nell’abbattimento del volo è il gene- rale russo in pensione Nikolaj Tkaciov, oggi capo ispettore del Distretto militare centrale, soprannominato nelle comunicazioni intercettate come “Delfino”. Il generale allora negò come, del resto, la Russia e le forze separatiste. La risposta del Cremlino è stata immediata: “Nessun sistema missilistico dell’esercito russo ha mai attraversato il confine fra la Russia e l’Ucraina”. E ancora: “Sono state presentate prove sostanziali che a lanciare il missile Buk fu l'aviazione militare ucraina”.
Il lanciamissili sarebbe stato portato nella zona di Donetsk controllata dai separatisti con quattro missili al seguito. “Tutti i veicoli del convoglio che aveva trasportato il missile facevano parte delle forze armate russe”, ha sostenuto Wilbert Paulissen, a capo degli inquirenti olandesi.
Il conflitto nel Donbass, nonostante gli ac-
298 morti
Figura centrale è il generale in pensione Tkaciov, nome in codice “Delfino”
cordi di Minsk, non è ancora concluso, anche se si è molto ridotto d'intensità. Una condizione che lascia comunque questa importante zona industriale dell'Ucraina destabilizzata e con buona parte delle infrastrutture distrutte. I metalli pesanti estratti nelle tante miniere colpite dai bombardamenti hanno infiltrato numerose falde acquifere. Milioni di persone sono ora senza lavoro e vivono in un ambiente contaminato, sia nella zona del Donbass sotto il controllo ucraino, sia in quella governata dei separatisti.