Prescritto l’ex sindaco Alemanno “Era meglio un’assoluzione, quell’indagine mi ha rovinato”
Accusato di finanziamento illecito
▶“SI ÈCONCLUSO un processo che non doveva mai cominciare”. Gianni Alemanno tira un sospiro di sollievo, ma a metà. Perché la sentenza emessa ieri nell’ambito di un’inchiesta per finanziamento illecito è un proscioglimento per sopravvenuta prescrizione. “Le assoluzioni sono sempre meglio – commenta con Il Fatto l’ex sindaco di Roma –, ma prendo questa sentenza come la chiusura di una vicenda che ha avuto conseguenze pure sulla mia vita politica. La notizia dell’indagine uscì nel 2013, creandomi problemi in campagna elettorale. E vinse Marino”. Ma con il 63,9 per cento dei voti. L’indagine riguarda un versamento di 30 mila euro ricevuto per le elezioni regionali del 2010, per la Procura, “mascherato” da falso sondaggio. Secondo i pm, il denaro, scaturito da false fatture, sarebbe stato impiegato per incaricare una società specializzata ad effettuare il sondaggio e portare a termine l’operazione di “telemarketing politico” a favore del listino dell’ex presidente della Regione Lazio, Renata Polverini (indagata in un primo momento, è stata archiviata).
L’INDAGINE prese le mosse dalla denuncia di un ex amministratore unico di Accenture Spa. “Non sono stato percettore di nulla. Durante il processo è stato evidente che non vi fossero prove”. Non per il pm Mario Palazzi che ha chiesto una condanna a un anno e 10 mesi. Alla fine è arrivata la prescrizione, mentre un ex manager di Accenture e i due funzionari sono stati condannati a 2 anni per false fatturazioni.
Ma per Alemanno i processi non sono finiti: è in corso in primo grado quello nato da uno stralcio dell’inchiesta “Mondo di mezzo”: è accusato di corruzione e finanziamento illecito per aver ricevuto – nel periodo 2012-2014 – 125 mila euro, in gran parte attraverso la fondazione Nuova Italia che presiedeva, da Salvatore Buzzi in accordo con Massimo Carminati. Ma Alemanno è ottimista: “Anche qui, nessuna prova”.