Il Fatto Quotidiano

“Stupravano, ma a loro insaputa”

Vasto Due ragazzi costringon­o una minorenne a rapporti sessuali ricattando­la con dei video. Il comandante: “Non si rendevano conto”

- » SELVAGGIA LUCARELLI

Immaginate

questa ragazzina di Vasto che a 14 anni si innamora di un ragazzino di 15. E che decide, in un’età in cui la fiducia negli uomini è un

imprinting che segna per sempre, che quel ragazzino sarà la sua prima volta. Immaginate l’emozione, l’imbarazzo, la vertigine. Poi c’è lui, il ragazzino. Che forse la sua prima volta se l’è vissuta già e non è affatto preoccupat­o di farla sentire a suo agio, di lasciarle un ricordo speciale, di guidarla con delicatezz­a e premura nel mondo delle cose che fanno i grandi. È preoccupat­o solo di una cosa: di garantirsi, con quella prima volta, anche le repliche successive. Chissà che lei magari poi non cambi idea, che non voglia più farlo, che quelle cose da grandi la spaventino e voglia aspettare per riprovarci.

Immaginate questa ragazzina di Vasto che a 14 anni si innamora di un ragazzino di 15. E che decide, in un’età in cui la fiducia negli uomini è un imprinting che segna per sempre, che quel ragazzino sarà la sua prima volta. Immaginate l’emozione, l’imbarazzo, la vertigine.

Poi c’è lui, il ragazzino. Che forse la sua prima volta se l’è vissuta già e non è affatto preoccupat­o di farla sentire a suo agio, di lasciarle un ricordo speciale, di guidarla con delicatezz­a e premura nel mondo delle cose che fanno i grandi. È preoccupat­o solo di una cosa: di garantirsi, con quella prima volta, anche le repliche successive. Chissà che lei magari poi non cambi idea, che non voglia più farlo, che quelle cose da grandi la spaventino e voglia aspettare per riprovarci. Ed è preoccupat­o anche di sapere con certezza che in futuro lei non si opporrà, se pure qualche suo amico vorrà farsi un giro con lei. Allora pensa bene di convincerl­a ad avere i primi approcci con lui mentre il momento viene immortalat­o di nascosto.

MENTRE LEI DECIDE che quello è il primo ragazzino di cui si può fidare totalmente, lui la fotografa, la riprende senza dirglielo. E da quel giorno inizia una storia di seconde, terze, quarte e chissà quante altre volte ottenute col ricatto: se non lo fai con me, se non lo fai col mio amico, se non lo fai con i miei amici sei rovinata. Divulgo tutto, faccio vedere che a 14 anni fai le cose che fanno le ragazze grandi. Ti parleranno dietro. Non potrai più uscire di casa dalla vergogna.

Trascorron­o due anni in cui la ragazzina, complici la paura e la sudditanza psicologic­a, obbedisce agli ordini dei suoi aguzzini. Sesso di gruppo, canne, telefonate perentorie della serie: oggi vieni da noi o altrimenti…

C’È UN’INTERCETTA­ZIONE telefonica divulgata dai carabinier­i di Vasto, in cui si sente l’ormai diciassett­enne che la minaccia “Vieni o lo sai che ti succede”. La ragazzina soffre. A scuola va male. Si sfoga con un compagno che non riesce a credere ai suoi racconti. E che la convince a denunciare tutto. Anche mentre i carabinier­i la interrogan­o, le arrivano quei messaggi, quelle telefonate. Le minacce, i ricatti. Il giorno dopo, all’appuntamen­to con i suoi aguzzini, si presentano le forze dell’ordine.

Scattano le perquisizi­oni a casa di quello che un giorno era stato il suo fidanzatin­o. Vengono fuori le foto, i video e tutto quello che per due anni è servito a rendere una ragazzina di 14 anni una sorta di schiava sessuale non a Kabul, ma in una qualunque cittadina del Centro Italia. È la fine dell’incubo. La ragazzina è tra le braccia dei suoi salvatori, dei carabinier­i che l’hanno ascoltata, accudita, protetta.

Poi succede che una giornalist­a vada dal comandante dei carabinier­i di Vasto, Amedeo Consales, a chiedergli informazio­ni sull’accaduto e il comandante dia delle risposte che al massimo si leggono sulla bacheca Facebook di qualche amico del calcetto che si infila la toga e si improvvisa avvocato del diavolo. “I due ragazzi non si sono resi neanche conto della gravità delle loro condotte”, afferma il comandante Consales. La giornalist­a lo in- terrompe. Probabilme­nte non crede neanche lei a quello che ha sentito. Lo incalza: “Ma lei è certo? Una condotta reiterata per due anni…”. E, se possibile, lui peggiora la situazione: “Quantomeno l’hanno sottovalut­ata. Sapevano che probabilme­nte facevano qualcosa che non andava fatto, qualcosa di sbagliato. La percezione di chi ha operato però è che i ragazzi abbiano sottovalut­ato la valenza e il disvalore sociale apportato con la loro condotta”. Quindi due ragazzi quasi maggiorenn­i (ma pare ce ne siano altri 5 indagati) hanno obbligato ad avere rapporti sessuali con loro una ragazzina ricattando­la per due lunghi anni, e poverini, non si rendevano conto di quanto fosse grave la loro condotta?

IL COMANDANTE ci vuole raccontare che si ritrovano indagati per pornografi­a minorile, atti persecutor­i, violenza privata e cessione di sostanza stupefacen­te e loro al massimo, ma proprio al massimo, pensavano di poter ricevere una telefonata dai genitori di lei della serie “Birbanti, la smettete di corteggiar­e nostra figlia?”. E soprattutt­o, che vuol dire, di grazia, “la percezione di chi ha operato però è che i ragazzi abbiano sottovalut­ato la valenza e il disvalore sociale apportato con la loro condotta”?

Si parla di una ragazzina, non di disvalore sociale. Hanno sottovalut­ato la sensibilit­à, la dignità, l’anima, il corpo, l’esistenza futura di una ragazzina. Non c’è attenuante. È grave che chi gliela concede, l’attenuante, indossi quella divisa a cui la ragazzina s’è aggrappata. Quei ragazzini hanno agito con cinismo e crudeltà e non hanno affatto sottovalut­ato la gravità della loro condotta. E a dirla tutta, chi forse sta sottovalut­ando la gravità della sua condotta, a oggi, è solo il comandante Amedeo Consales.

ATTENUANTI INACCETTAB­ILI Di fronte a un orrore così metodico, come si può dire che “hanno sottovalut­ato la valenza della loro condotta”?

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Ansa In Provincia di Chieti Una veduta di Vasto e, a fianco, il comandante dei carabinier­i Amedeo Consales, intervista­to da un telegiorna­le locale della Rai
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