Unità, giornalisti in sciopero durante la cassa integrazione
In sciopero da cassintegrati. Succede anche questo ai lavoratori, giornalisti e poligrafici, de l’Unità. L’ultima beffa dopo l’ultimo affronto del padrone, la Pessina costruzioni, che pretendeva l’ impegno di alcuni di loro per un secondo numero speciale, dopo quello già uscito qualche giorno fa. Il cdr ( sindacato interno dei giornalisti) si è opposto: “Non si può lavorare con la cassa integrazione per cessazione di pubblicazioni”. Ma l’azienda, che ha affidato la direzione del giornale che fu di Gramsci a Luca Falcone, ufficio stampa della stessa Pessina, ha insistito, nonostante un incontro alla Federazione nazionale della stampa, per la realizzazione di un “numero sperimentale” per cui i giornalisti sono stati convocati a lavoro ieri, oggi e domani.
Così il cdr: “Abbiamo deciso di indire tre giorni di sciopero in seguito alle decisioni assunte dall’azienda. Pochi giorni fa alcuni redattori sono stati raggiunti da un ordine di servizio firmato dall’amministratore delegato( e non dal direttore come prevede il contratto nazionale) con il quale si comunicava che nei giorni di mercoledì, giovedì e venerdì nove redattori si sarebbero dovuti presentare in redazione per la fattura di un numero speciale del quotidiano l’Unità da mandare in edicola sabato 9 giugno. Si tratta della ennesima situazione paradossale in cui ci troviamo: ovvero la rottura unilaterale dell’accordo siglato al ministero del Lavoro con il quale l’azienda ha chiesto e ottenuto la cassa integrazione a zero ore per i dipendenti per cessazione delle pubblicazioni. Oggi l’ad Guido Stefanelli e il direttore incaricato comunicano che intendono disattendere quell’accordo e quindi ci richiamano al lavoro, pur in un regime di cessazione delle pubblicazioni. Non intendiamo assecondare in alcun modo il non rispetto di un accordo siglato con il ministero e le relative norme di legge”.