Da Berlusconi al Cremlino: “Sto con Putin, voglio la Rai”
Emmanuel GoûtEx manager Fininvest, poi capo di Tele+, ha lasciato il network russo di Parigi: è tra i 226 candidati al Cda di Viale Mazzini
Tra le autocandidature per la carica di membro del nuovo Consiglio di amministrazione della Rai inviate a Camera e Senato c'è anche quella di Emmanuel Goût. Di nazionalità francese ma anche italiana, dopo aver lavorato per più di trent’anni nel nostro Paese, Goût ha un curriculum lungo che si estende fino alla Russia dove è titolare di una società di consulenza. Un’avventura, quella russa, iniziata quando lavorava come manager per Fininvest.
Al telefono dalla sede di Mosca della società che inizialmente si occupava di energia atomica, il lobbista Goût tiene subito a precisare: “Sono vicino alla Russia di Putin”. Secondo il cittadino franco-italiano essere vicini alla Russia non equivale però a condividere automaticamente l'agenda e i metodi del Cremlino in patria e all'estero. “Lo dimostra il fatto che mi sono dimesso mesi fa dal mio incarico a Russia Today France ”, la piattaforma tv e web del Cremlino che ha sede a Parigi come in altri Paesi europei mentre in Italia Sputnik svolge una funzione simile.
ALL'INIZIO dello scorso anno, Goût era stato incaricato dal network di curare i rapporti con il governo e la presidenza francese. Russia Today Francevenne accusata da Macron di fare propaganda per il Cremlino. Con il passare dei mesi Macron smorzò i toni ma nel frattempo Goût se ne era andato. “Non ho condiviso il metodo utilizzato dai miei colleghi russi per inserirsi in Francia”. Un metodo ritenuto dallo stesso manager poco rispettoso delle dinamiche politiche francesi. “Sono da sempre gollista e il rispetto dei valori nazionali è prioritario. Per questo non accuso le autorità degli altri paesi quando difendono gli interessi nazionali, vedi il caso Telecom- Vivendi. Ho condiviso ciò che ha sottolineato Macron il mese scorso a San Pietroburgo davanti a Putin. Ovvero che la Nato non ha rispettato i patti con il Cremlino dopo il crollo dell'Unione Sovietica, inglobando paesi da sempre sotto la sfera russa”.
Già presidente di Tele Più in Italia, Goût è contrario alle sanzioni economiche imposte dagli Stati Uniti e dall'Unione Europea contro la Federazione guidata da Putin. “Le sanzioni finiscono per colpire la popolazione più che gli oligarchi e i politici”. A Goût sta a cuore anche il futuro dell'Italia. Nella sua proposta di candidatura per il Cda Rai si legge:
“Devo moltissimo all’ Ita- lia... nel 1982, a 23 anni, mi accolse a Biella...”. Ma la città dove il 59enne Goût ha iniziato la sua carriera di lobbista è Milano. È lì che, nei primi anni 90, viene arruolato dalla Fininvest. "Per l'azienda di Berlusconi ho esplorato territori da poco restituiti alla libertà, per verificare le condizioni di creazione di Tv commerciali in Polonia, Russia e l’allora Cecoslovacchia”, si legge ancora nella presentazione in cui sottolinea che “fu anche durante questo periodo che ebbi la possibilità di tenere conferenze nella sede di via Urbe della Lega Lombarda ancora in g es t az i o ne ”. Goût, quindi, si rivolge indirettamente al Movimento 5 Stelle, facendo riferimento a Gril- lo, quando scrive: “Tele+ mi ha dato poi l’opportunità di contribuire al rilancio del cinema italiano, garantire a Grillo, allora censurato dalle altre emittenti, uno spazio tv, supportare la nascita di canali tematici... e soprattutto impegnarmi a favore della Mostra di Venezia”.
POI AGGIUNGE che “intensi sono stati i contatti con la politica in generale e con il centrosinistra che allora era al governo”. E definisce la Rai “figlia maggiore della Repubblica italiana”. Alla domanda: “Cosa farebbe come prima cosa se dovesse far parte del Cda Rai?”, risponde così: “Darei priorità ai contenuti e all'informazione più che mai nell'attuale contesto internazionale assai competitivo”. Cosa pensa di questo governo? “Rispecchia il voto degli elettori e la coalizione formatasi dopo le consultazioni rientra negli schemi già visti in Germania e in Francia”.
LA LETTERA DI AUTOPRESENTAZIONE “Tenevo conferenze nella sede della Lega Lombarda e con Tele+ diedi spazio a Grillo allora censurato”