Inscenarono “suicidio” di Marchionne Per la Cassazione è giusto licenziarli
La clamorosa protesta dopo quello vero di una dipendente
Nella città del neo ministro del Lavoro Luigi Di Maio, i cinque operai Fca che inscenarono il finto suicidio dell’ad Sergio Marchionne hanno perso il lavoro per una sentenza della Cassazione, e per gli altri 4.600 addetti dello stabilimento si spalancano 15 mesi di cassa integrazione straordinaria a rotazione. Per una curiosa coincidenza due vicende scollegate si consumano nello stesso giorno e proprio nei luoghi e nel collegio di Di Maio, annodando così un filo di angosce e sacrifici intorno al futuro del polo automobilistico di Pomigliano d’Arco (Napoli). Il vicepremier stamane è a Pomigliano per un appuntamento già programmato con il management della Leonardo e potrebbe incontrare gli operai licenziati.
Uno di loro, Mimmo Mignano, ieri è andato sotto casa Di Maio, si è incatenato e si è cosparso la testa di benzina per protesta. Soccorso dalle forze dell’ordine e dal 118, Mignano è finito all’ospedale di Nola.
Da quattro anni lui, Marco Cusano, Antonio Montella, Massimo Napolitano e Roberto Fabbricatore erano stati reintegrati nel posto di lavoro su decisione della Corte d’Appello di Napoli che aveva annullato il licenziamento, confermato dal Tribunale di Nola, sul presupposto dell’inesistenza della “giusta causa”. Durante questi anni i cinque operai hanno percepito lo stipendio senza lavorare, l’azienda ha rifiutato di riammetterli in fabbrica.
Ieri la Cassazione ha ribaltato l’e s it o del processo, accogliendo il ricorso di Fca: la protesta del 2014, il finto suicidio di Marchionne, inscenato dopo il suicidio, vero, di una dipendente, frutto secondo i manifestanti delle politiche aziendali, per la Suprema Corte giustifica i licenziamenti ritenendo “travalicati i limiti della dialettica sindacale” e minata irrimedia- bilmente “la fiducia alla base del rapporto di lavoro”. La sentenza arriva nel giorno della chiusura di un accordo presentato da Fca e condiviso da Fim, Uilm, Fismic e Ug, che prevede 15 mesi di cassa integrazione a rotazione totale. Muteranno gli ammortizzatori sociali dei 4.600 dipendenti di Pomigliano e del polo logistico di Nola, fino a luglio in regime di contratti di solidarietà. L’accordo dovrebbe consentire gli investimenti e la ristrutturazione degli impianti che accoglieranno la produzione del nuovo modello premium promesso dal Lingotto. A fine giornata Luigi Di Maio ha annunciato di aver fatto visita in ospedale all’operaio ferito.