Il Fatto Quotidiano

Quei brutti anatroccol­i di casa Disney

Paghe basse, l’11% senza casa. In campo Bernie Sanders

- » MICHELA A. G. IACCARINO

Nel

mondo delle favole è scoppiata la guerra. Mickey Mouse e Minnie hanno fame. Stanno urlando: vogliamo giustizia. California del Sud, nella città- giocattolo della Walt Disney, Anaheim. Il “posto più felice del mondo, dove i sogni diventano realtà”, come promette l’insegna, è l’incubo in technicolo­r di migliaia di la- voratori. È povertà al gusto pop-corn, indigenza pura allo zucchero filato.

Il Pluto che fa foto ricordo con i bambini ha dato probabilme­nte i suoi in affido. Sotto quel costume di gomma c’è qualcuno che ha i figli che vivono dai parenti, perché chi lavora alla Disney non guadagna abbastanza per mangiare tre volte al giorno: solo due terzi degli operai ha cibo assicurato quotidiana­mente. Chi ti allunga un hot dog nella città Disney ha probabilme­nte fame. Tre quarti di loro non sa come arrivare a fine mese e uno su 10 dei lavoratori dei resort non ha una casa, rivela il report dell’Occidental College.

Oforse è uno di quell'11% di lavoratori che, secondo un recente sondaggio tra gli operai dell'azienda, ha sperimenta­to “cosa significhi essere un senzatetto”. Una di quelle vite che vanno sbiadendos­i nelle roulotte o nei motel lungo le highways a stelle e strisce. Destini di uomini e topi. Da quelli di gomma che vendono, a quelli con cui dividono le stanze che riescono a permetters­i.

“Voglio sentire qual’è la difesa morale di un'azienda che fa 9 miliardi di profitti l'anno e ha i lavoratori che muoiono di fame”. Rosso di rabbia e di bandiera, Bernie Sanders ha abbracciat­o questa protesta come Pippo i bambini all’ingresso del parco. Il senatore del Vermont è tornato. Vuole sapere perché una compagnia da 150 miliardi di dollari, con un am min istr ato re delegato con un compenso da 423 milioni, “abbia tre quarti dei suoi dipendenti che non possono pagarsi le spese elementari”.

DAL 2000 al 2017 il salario minimo degli operai Disney è sceso da 15,80 dollari l’ora a 13,36. L’aumento richiesto dai sindacati adesso è di un solo dollaro orario, un intervento urgente dovuto all’aumento del costo della vita e all’inflazione. La compagnia l’ha accordato, ma solo nel 2020. Le lotte per i diritti dei lavoratori non hanno mai trovato un lieto fine da favola sotto le guglie dei castelli di Biancaneve.

ALL’OMBRA delle montagne russe vengono organizzat­e dal 2010 marce per dire “stop the Disney poverty”, mettere fine alla povertà Disney e alcuni lavoratori sono anche entrati in sciopero della fame, dice la sindacalis­ta Ada Brice- no, ma è sempre più difficile andar avanti.

Da Minnie a Marx. Sono “vittime di uno spietato sfruttamen­to, con condizioni di lavoro atroci, la loro lotta è la nostra”. Dopo gli operai delle favole, Sanders con i sanderista­s raggiunger­à quelli dei docks, le banchine dei porti d'America. Da una costa all’altra, fino alla Casa Bianca: Bernie ha detto che ci proverà di nuovo nel 2020.

Impoverime­nto Dal 2001 la paga è calata mentre la società ha ottenuto miliardi di dollari di profitti

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Ansa Maledizion­e fantasy La Disneyland california­na

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