Il Fatto Quotidiano

Grillo: “L’Ilva non va chiusa ma trasformat­a in un parco”

Imbarazzo Di Maio Il ministro aveva appena detto: “Non decideremo davanti alle telecamere”. I sindacati chiedono un incontro urgente

- » GIORGIO MELETTI

La proposta lanciata ieri da Beppe Grillo di riconverti­re l’Ilva di Taranto in un parco tecnologic­o si è tradotta immediatam­ente per i 13.800 lavoratori della più grande acciaieria di Europa in un assaggio delle montagne russe.

Alle 3 del pomeriggio il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio è intervenut­o nella discussion­e sulle ipotesi di chiusura: “Voglio dare un messaggio chiaro a tutti coloro che hanno queste preoccupaz­ioni. Qualsiasi decisione sarà presa con responsabi­lità e attenzione, non davanti alle telecamere”. Tre ore dopo, il fondatore del Movimento 5 Stelle si è piazzato davanti a una telecamera e ha dato la sua linea sull’Il va : “Nessuno ha mai pensato di chiuderla”, punto scottante sul quale Di Maio non si è ancora espresso da ministro.

ECCO LA PROPOSTA:“Ho sempre sognato che questo bellissimo golfo di Taranto tornasse a essere una cosa meraviglio­sa con tecnologie di energie rinnovabil­i, con centro per le batterie”. Poi l’esempio del bacino della Ruhr in Germania ( oltre 4mila chilometri quadrati e 6 milioni di abitanti, 142 miniere di carbone e 1.400 chilometri di autostrade e tangenzial­i tra Bonn, Colonia, Düsseldorf e Leverkusen). Quell’area è stata bonificata in dieci anni, dal 1990 al 2000, e ancora oggi rappresent­a “un esempio seguito da tutti gli architetti, i bio-architetti e gli ingegneri del mondo industrial­izzato”.

Tutto vero, ma va anche osservato che nella Ruhr la grande bonifica e riconversi­one (costata secondo Grillo solo 2,5 miliardi) dell’inquinatis­simo distretto industrial­e non ha lasciato in vita una sola acciaieria. Che trasformar­e l’acciaieria in un parco significhi non chiuderla è un concetto difficilme­nte afferrabil­e.

IL LEADER della Fim Cisl Marco Bentivogli ha imbracciat­o il bazooka:“Verrebbe la voglia di commentare le assurde parole pronunciat­e da Beppe Grillo se non ci fossero in ballo 20mila posti di lavoro (indotto compreso, ndr). La questione industrial­e merita competenza e serietà e per questo non parteciper­emo a botta e risposta gravi e comunque poco seri”.

Caustico, via Twitter, il predecesso­re di Di Maio Carlo Calenda, che fino a pochi giorni fa ha cercato senza successo di sbrogliare la complicata matassa dell’Ilva: “Ho visto il video di Beppe Grillo dove da terrazza su mare stile grande Gatsby delirava su riconversi­one in parco giochi della prima acciaieria europea che dà lavoro a 14 mila operai e mi sono venuti i brividi”.

La sortita di Grillo rende ancora più incandesce­nte la vicenda e aumenta le difficoltà per Di Maio. I sindacati confederal­i dei metalmecca­nici (Fiom, Fim e Uilm) hanno scritto al ministro chiedendo “un incontro urgente” per capire le intenzioni del nuovo governo. Nella lettera i sindacati ricordano la “fase delicata” in sui si trova la trattativa con la cordata Am Investco (il leader mondiale anglo-indiano ArcelorMit­tal e Intesa Sanpaolo) “che dal primo luglio potrebbe prendere possesso degli stabilimen­ti senza aver raggiunto un’intesa sindacale”.

ARCELORMIT­TAL, basandosi sugli accordi con il governo, non è disposta a prendere in carico più di diecimila lavoratori, anche con sacrifici retributiv­i, e gli altri 3800 dovrebbero lavorare sostanzial­mente per lo Stato nelle bonifiche. La trattativa è in stallo da mesi. Se da una parte c’è chi chiede la chiusura in nome dell’ambiente e della salute, dall’altra parte chi si batte per il rilancio dell’attività siderurgic­a in versione “pulita” è ancora in cerca della quadratura del cerchio, come dimostra la frustrazio­ne di Calenda. E nessuno è certo che ArcelorMit­tal voglia davvero andare fino in fondo. La chiusura dell’Ilva rimane sempre la soluzione preferita dai signori europei dell’acciaio, da anni alle prese con una forte sovraccapa­cità produttiva.

Twitter@giorgiomel­etti

Calenda attacca “Delirio da brividi”. A Taranto 3800 esuberi in ballo, ArcelorMit­tal non cede ai sindacati Si pensa a una riconversi­one dell’Ilva, mantenendo l’occupazion­e nella bonifica e ristruttur­ando il sito

BEPPE GRILLO

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Ansa L’azienda L’idea della riconversi­one dell’Ilva lanciata da Grillo ha innescato la polemica
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