Formigli non danneggiò la Fiat La Cassazione respinge il ricorso del Lingotto contro il giornalista
MiTo, una battaglia lunga sei anni
▶LAFIAT non riceverà nessun risarcimento da 5 milioni di euro dalla Rai e da Corrado Formigli, a cui deve invece pagare le spese legali. Ieri la terza sezione civile della Corte di Cassazione ha respinto il ricorso contro la sentenza della Corte d’appello di Torino che il 28 ottobre 2013 aveva annullato il maxi-risarcimento ottenuto dal Lingotto l'anno prima.
Il 20 febbraio 2012 Fiat si era vista riconoscere un indennizzo da 5 milioni di euro per il danno d’immagine e il danno patrimoniale provocato da un servizio, realizzato dal conduttore tv all’epoca inviato del programma Annozero di Michele Santoro, in cui venivano comparate le prestazioni dell’Alfa Romeo Mito, di una MiniCooper e una Citroen Ds. Dal video, andato in onda il 2 dicembre 2010, emergevano criticità sulla Mito che non erano piaciute all’azienda, secondo la quale il modello aveva poi subito un calo di vendite per una perdita stimata in 1,8 milioni di euro.
IN PRIMO GRADO il Tribunale di Torino aveva dato ragione al Lingotto, ma poi l’appello aveva capovolto la sentenza. Secondo i giudici “il comportamento tenuto dal giornalista Formigli è del tutto lecito” e, sebbene l’attuale conduttore di Piazza Pulita avesse avuto un’“attitudine lesiva della reputazione dell’auto nelle affermazioni”, “nessuna delle informazioni date nell’occasione era non veritiera”. Ieri, respingendo il ricorso di Fiat, è stata confermata l’ultima sentenza.
“Non è soltanto la fine di un incubo – ha scritto ieri Formigli su Facebook –, è soprattutto l’affermazione di un principio: la libertà di critica nei confronti di un grande marchio, di un prodotto commerciale”. Secondo Formigli, assistito dall’avvocato Natalia Ferro, questa è “una sentenza che rende un po’ più forti e meno condizionabili i giornalisti”.