Professore si oppone alla parata di militari e poliziotti a scuola, l’istituto lo “processa”
Antonio Mazzeo, docente
▶“NONPOTEVOCREDERE a quello che vedevano i miei occhi. Soldati dell'esercito e agenti della Digos che si aggiravano per il cortile della scuola come fossimo a una grande parata militare". Antonio Mazzeo è un docente e insegna Scienze motorie all'Istituto comprensivo "Canizzaro-Galatti" di Messina. Da sempre impegnato sui temi della pace, e del disarmo, si trova oggi sotto procedimento disciplinare per "mancata osservanza del codice comportamentale dei dipendenti pubblici".
Il caso è esploso il 14 aprile scorso, quando Mazzeo ha inviato una lettera aperta alla dirigente scolastica dell'istituto in cui lavora, e alla stampa: "Apprendo oggi dalla stampa che il 17 aprile, nel cortile del nostro Istituto, si terrà un evento legato al progetto denominato ‘Esercito e Studenti Uniti nel Tricolore’ per ‘promuovere tra i giovani il valore dell’identità nazionale’e in cui si prevede che ‘militari e studenti insieme condivideranno l’atto solenne della cerimonia dell’alzabandiera intonando il ‘Canto degli Italiani’ alla presenza della banda della Brigata ‘Aosta’”.
Ritenendo l'iniziativa in contrasto con i valori didattico-educativi dell'istruzione scolastica, Mazzeo aggiunge "esprimo il mio totale dissenso e non accetterò di parteciparvi personalmente né di accompagnare le mie classi". Una presa di posizione che non è andata giù alla dirigente scolastica, Giovanna Egle Candida Cacciolla, e che ha avviato il procedimento disciplinare. “Una mattina, per posta, mi è arrivata una raccomandata e ho realizzato che era stato avviato un procedimento disciplinare, per aver fatto il mio dovere”. Secondo l'accusa, Antonio Mazzeo si sarebbe lasciato andare a “esternazioni in pubblico riguardanti l’istituzione scolastica e la figura dirigenziale che non possono essere ricondotte a una legittima critica dell’operato del datore di lavoro”. Il “processo” si svolgerà l'11 giugno. Nel frattempo, dice Mazzeo: “Continuerò a battermi in ogni modo al processo di e militarizzazione della scuola, nel pieno rispetto dei principi costituzionali”.