Il Fatto Quotidiano

CHE PAURA SALVINI! PERÒ ASPETTIAMO...

- » LUISELLA COSTAMAGNA

Che paura Salvini al Viminale! L’ho scritto e detto fin da subito e lo confermo, a maggior ragione dopo aver letto il contratto di governo in cui si parla di chiusura dei campi rom irregolari (e dove vanno?), spostament­o di fondi dall’accoglienz­a ai rimpatri (da portare a 500mila contro gli attuali 6mila, cioè 3 volte le espulsioni effettuate in tutta Europa nel 2016), no agli asili gratis per le famiglie straniere, nuova legge sulla legittima difesa. Paura.

POI PENSO ai precedenti e confido innanzitut­to che la Lega di governo sia diversa da quella di piazza e di opposizion­e, com’è stato in passato: la più grande regolarizz­azione di stranieri mai fatta in Italia è stata con la Bossi-Fini; e nel 2011, con l’emergenza sbarchi a Lampedusa, l’allora ministro dell’Interno leghista Maroni invitava “tutti i territori a sentirsi coinvolti n el l ’ ac c og l i en z a ”, “un ’ e me rgenza grave richiede solidariet­à, atteggiame­nti di rifiuto non possono essere giustifica­ti”. Niente ruspe, niente pacchie.

E penso anche a cos’è stato fatto in questi anni dai governi di centro( presunta) sinistra, dal Pd e dal Ministro Minniti, da tutti quelli che ora evocano fascismo, razzismo, xenofobia. Penso al Daspo urbano contro chi è “indecoroso”; al codice di comportame­nto per le Ong, che ha fruttato un ricorso alla Corte Europea per i diritti umani, per aver lasciato mano libera alla guardia costiera libica; alla riduzione degli sbarchi ( meno 78% nel 2018 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso), grazie sì agli accordi con Stati nordafrica­ni, ma anche al fatto che migliaia di migranti sono detenuti in centri libici in condizioni inumane denunciate anche dall’Onu, o che muoiono in mare ( senza le Ong a salvarli), com’è successo in questo weekend al largo di Turchia e Tunisia. Penso agli accordi con l’Ue, accoglienz­a in cambio di flessibili­tà sui conti pubblici: soldi finiti magari in bonus elettorali più che agli immigrati; al reato di clandestin­ità – inutile e dannoso, continuano a ripetere i magistrati, perché ingolfa tri- bunali e carceri, facendo perdere tempo e soldi – che Renzi e il Pd avevano promesso di abolire, ma così non è stato; penso al business dell’accoglienz­a e a Mafia Capitale. E penso, sulla legittima difesa, alla proposta di legge Ermini con cui si voleva superare a destra la Lega, fortunatam­ente senza successo.

PENSO A TUTTE queste cose e la paura, lungi dallo scomparire, si acuisce: cambiano le forze politiche ma non la sostanza. Non ci resta che aspettare e vedere cosa faranno davvero Salvini e il governo gialloverd­e, al di là degli slogan e delle piazze.

Sperando che si cominci dal superament­o del Regolament­o di Dublino, dal ricollocam­ento obbligator­io tra tutti gli stati Ue dei richiedent­i asilo, dalla gestione finalmente europea dell’immigrazio­ne, dalla lotta al business dell’accoglienz­a (da cui traggono vantaggio spregiudic­ati italianiss­imi e mafie), dalla legalità e dalla difesa di chi – come Soumayla Sacko, il sindacalis­ta del Mali ucciso in Calabria – era qui per lavorare legalmente e costruirsi un futuro migliore.

Aspettiamo di vedere, caro Salvini, che l’applauso e la standing ovation per lui in Senato non siano stati solo un inevitabil­e e vuoto pro forma.

OBIETTIVO VIMINALE Confido innanzitut­to che la Lega di governo sia diversa da quella di piazza e di opposizion­e, com’è stato in passato

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