Il Fatto Quotidiano

La prima di Nava: fuori la politica da Consob

Il nuovo capo della Vigilanza di Borsa punta sul rispetto dell’indipenden­za

- » GIANNI BARBACETTO

Per

il suo debutto ufficiale, il presidente della Consob Mario Nava ha voluto subito sottolinea­re l’autonomia dalla politica della commission­e che vigila sui mercati finanziari: “Il rispetto dell’indipenden­za della Consob e il rispetto dei delicati meccanismi di mercato da parte di tutti gli operatori di mercato e di tutti i decisori politici è essenziale per la stabilità e la prosperità economica del Paese”.

NON SEMPRE, in verità, la Consob è stata autonoma dalla politica. Ma ieri Nava, intervenen­do davanti alla comunità finanziari­a riunita nella sede della Borsa di Milano per quello che è stato chiamato il “Consob day”, ha voluto ricordare che “tutte le democrazie liberali si fondano su due pilastri: le istituzio- ni che dipendono dal voto dei cittadini e le istituzion­i indipenden­ti”. Fra queste, Consob e Bankitalia, che “costituisc­ono il meccanismo di pesi e contrappes­i essenziale al buon funzioname­nto delle nostre democrazie di mercato”. Per il suo settennato alla guida della commission­e, Nava annuncia una “vig ilanza pr oat tiva ”, cioè “che vuole anticipare e orientare”.

Gli è stato chiesto in conferenza stampa se la Consob si stia muovendo a proposito degli effetti sui mercati provocati dalla pubblicazi­one di una bozza di contratto di governo tra Lega e Movimento 5 Stelle che conteneva toni anti-euro poi cancellati nella versione definitiva: “Abbiamo visto la notizia di stampa”, ha risposto Nava, “e stiamo guardando come procedere. Non posso dire nulla di più”.

Quanto alle eventuali, prossime speculazio­ni contro i nostri titoli di Stato, Nava ha comunicato che la Consob è già al lavoro: “Le posizioni ribassiste vengono monitorate ogni giorno”. Cioè la commission­e tiene d’occhio chi “scommette” sul calo dei titoli. Ma è più difficile farlo per i titoli di Stato, perché la soglia d’attenzione in questo caso è dello 0,5 per cento: molto alta, essendo calcolata su uno stock totale di 2.300 miliardi di debito. L’abbassamen­to della soglia è oggetto di “discussion­e con Banca d’Italia e ministero dell’Economia e delle finanze, poi bisogna portarla all’Esma” (cioè la Consob dell’Unione europea, ndr) e alla Commission­e europea.

TANTE POLEMICHE sui ritardi degli interventi delle Autorità di controllo sono superate d’un balzo dicendo che “bisogna riconquist­are la fiducia” dei risparmiat­ori, sapendo però che “la tutela pubblica del risparmio non può significar­e l’azzerament­o del rischio di investimen­to. La regola numero uno della finanza è ‘no risk, no return’, se non c’è rischio, non ci può essere rendimento”. D’altra parte, gli italiani sono poco informati e preparati: “Il risparmio è diverso dall’investimen­to” e “la maggior parte degli italiani non ha un piano finanziari­o, né legge l’informativ­a finanziari­a, e quasi il 40 per cento investe senza comprender­e”. Insomma: chi perde i soldi ha le sue colpe, dice il nuovo presidente dell’Autorità che dovrebbe tutelare gli investitor­i. “La ricerca economica dimostra che non c’è peggior investitor­e di colui che non sa di non sapere”.

E l’euro? Alla domanda sulla possibile uscita dell’Italia dalla moneta europea, Nava risponde con tono rassicuran­te: “Il risparmio degli italiani è espresso in euro e per me non c’è nessunissi­mo dubbio che l’euro è rock solid”, ossia saldo come una roccia.

Spread in salita dopo il contratto M5S-Lega? Le posizioni ribassiste sui titoli di Stato vengono monitorate ogni giorno

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Ansa Chi controlla i mercati Mario Nava, il nuovo capo della vigilanza, al Consob day che si è tenuto a Milano

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