Il Fatto Quotidiano

Aquarius: Francia e Spagna contro l’Italia, senti chi parla

I migranti accompagna­ti anche dalla Guardia Costiera e dalla Marina militare

- » DAVIDE VECCHI

■Il portavoce di “En Marche!”: “Vomitevole”. L’Eliseo rincara: “Cinici”. Il ministro di Sanchez: “Possibili responsabi­lità penali, violati trattati sui diritti umani”

Fermi, sempre lì. A 27 miglia da Malta e 35 miglia dalla Sicilia. Fermi da domenica pomeriggio. Soltanto ieri alle 21 Aquarius ha ricevuto la comunicazi­one ufficiale, che a bordo è risuonata come una beffa: “Il vostro porto sicuro nel Mediterran­eo è Valencia”. A 800 miglia marine, almeno quattro giorni di navigazion­e. Il capitano della nave ha spiegato alla Guardia Costiera che a bordo sono in troppi per affrontare una traversata simile: Aquarius ha 629 persone contro le 500 che potrebbe contenere. Cadute nel vuoto le richieste di far sbarcare almeno le sei donne incinte, i bambini, la risposta è stata: “Vi accompagni­amo noi”.

E COSÌ nel pomeriggio 400 migranti sono stati trasbordat­i dalla Aquarius e distribuit­i su altre due navi: Dattilo della Guardia Costiera e Orione della Marina militare con a bordo medici dell’ordine di Malta e personale dell’Unicef per il supporto ai minori. Mentre si svolgevano le operazioni, a meno di un miglio di distanza, in quello stesso lembo di mare, passava la Diciotti diretta al porto di Catania per sbarcare il suo carico di 937 migranti. Loro non solo con il permesso di sbarcare ma due donne incinte ieri mattina sono state recuperate e portate a Lampedusa. “Quella è una nave della Guardia Costiera e per questo possono arrivare in Italia, sa che più della metà dei migranti che abbiamo a bordo di Aquarius è stata salvata dalla marina e dalla Guardia Costiera e affidata a noi? Stravagant­e”, com- menta un membro di Msf a bordo de ll ’ imbarcazio­ne. Dan Beversluis, medico della nave, si è detto preoccupat­o di quanto li aspetta. “La situazione è stabile ma le persone sono esauste, avevamo chiesto di sbarcare almeno i più deboli ma è stato inutile”.

Le operazioni di trasbordo si sono concluse solamente ieri sera alle 21 e presumibil­mente la flotta avvierà i motori solamente oggi in direzione Valencia. Gli uomini della ong Sos Mediterran­ée e di Msf hanno ribadito la loro preoccupaz­ione su questo “pericoloso precedente” che “rischia di mettere a rischio i futuri salvataggi di vite umane” ha twittato Msf Sea. Ancora più chiaro Alessandro Porro del team della ong: “Questo non è l’uso migliore e razionale delle risorse Sar perché in un momento in cui tutte queste imbarcazio­ni che dovrebbero fare soccorso in un posto in cui la gente muore, sono in realtà impegnate in un trasferime­nto lungo, che richiede giorni, questo inficia la capacità di soccorso e quindi ci dispiace pensare che questa situazione comporterà degli altri morti”.

FORTI DUBBI sull'operazione sono stati sollevati anche dal punto di vista economico seppur sia impossibil­e calcolare al momento i costi del viaggio. In base a una stima su base annua, la gestione di Aquarius ha un costo di 11 mila euro al giorno. Ancora più complesso quantifica­re il possibile esborso per le navi della Guardia Costiera e della marina militare. Secondo il deputato del Pd, Gianfranco Librandi, “scortare la nave Aquarius fino a Valencia ci costa circa 250 mila euro al giorno per ognuna delle due navi”, dice all'agenzia Ansa ma il ministero delle infrastrut­ture non ha confermato il dato. “Ma qualunque sia il costo appare decisament­e secondario se fa risparmiar­e al Paese la gestione futura di migliaia di immigrati”, suggerisce uno stretto collaborat­ore del ministro dell'Interno, Matteo Salvini. Il titolare del Viminale ha ribadito ieri la linea della fermezza nei confronti delle Ong, ribadita anche dal ministro dei trasporti, Danilo Toninelli: “L’Italia non vuole più agire da sola, chiediamo agli altri paesi di assumersi le loro responsabi­lità”. Ora si apre il tavolo della diplomazia. In attesa che i 629 della Aquarius arrivino tutti in salvo a Valencia.

Al porto di Catania è attesa la Diciotti con a bordo 937 persone Non è non governativ­a, dunque può attraccare

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