Il Fatto Quotidiano

I PEGGIORI NEMICI DEI DEM SONO I DEM

- » ANDREA SCANZI

Secondo gli ultimi sondaggi, Lega e 5 Stelle raccolgono poco meno del 60% de ll ’ elettorato italiano. Più o meno la stessa cifra del gradimento nei confronti di Conte. Lo spostament­o a destra del governo giallo-verde potrebbe aprire praterie a sinistra, che è invece sempre più in crisi. Potere al popolo grida sui social ma non sfonda nella vita reale. LeU esiste solo nei sogni migliori della Boldrini. E il Pd agonizza con agio atarassico, continuand­o a sbagliare tutto.

- Aereo di Stato. Conte parte per il Canada e i renziani gridano che è come Renzi: “Altro che lotta alla casta!”. Peccato che Conte non abbia mai usato il Renzi Air Force One, bensì il volo di Stato per risparmiar­e: se avesse usato quelli di linea, avrebbe speso di più.

- Asilo Mariuccia. Non c’è nulla in natura più vuoto del renzismo. Era così anche quando questa categoria del pensiero del nulla vinceva. Figuriamoc­i ora che perde. Sempliceme­nte leggendari­e le continue risse sui social. Per esempio Anna Ascani che attacca Francesco Nicodemo, in una tenera faida tra pretoriani in disarmo. Di pregio anche lo scazzo tra Calenda e Boccia, col primo che tratta il secondo da dissestato neuronale e poi dice come nulla fosse che il Pd sbaglia a stare sempre sui social a criticare Salvini. Ovvero quel che fa ogni giorno Calenda, il cui bipolarism­o politico è sempre più in gran spolvero.

- Il tenero Orlando. Orlando, non proprio uno scapigliat­o, è arrivato a dire che il Pd non esiste più e quando esiste (al Sud) sarebbe quasi meglio che non esistesse. L’ex ministro della Giustizia è tra i pochi che cercano di elaborare il lutto. Il guaio è che quasi tutti i suoi colleghi non si sono neanche accorti del trapasso.

- Dagli a Casalino. Grandi polemiche per Casalino che porta via Conte, per non farlo rispondere ai giornalist­i in Canada. Sdegno tra- sversale. Okay. Però, quando lo faceva Sensi con Renzi, si trattava di un’abile mossa del “Richelieu di Matteo”.

- “Dovete riferire in aula”. Ogni volta che capita qualcosa, Renzi o un suo emissario dicono che “il ministro deve riferire in aula”. Prima era la Trenta, poi Bonafede. Poi sarà la volta di Mandrake. Tanto per buttare la palla in tribuna e vedere l’effetto che fa.

- Il terribile Parnasi. Parnasi è stato scelto dalle giunte Marino e Zingaretti, gli unici politici in galera sono di Pd e Forza Italia. E da Parnasi han preso soldi praticamen­te tutti, a partire dal Pd, tranne i 5Stelle. Ma il Pd attacca i 5Stelle su Parnasi. È bellissimo.

- “Che vergogna chiudere i porti”. Ovvero quello che voleva fare Minniti, ministro Pd, e poi non ha fatto per mancanza di coraggio e presenza di Delrio.

- “Che brava la Spagna!”. Quella stessa Spagna che spara ai migranti e prende molti meno migranti dell’Italia. Ma di colpo diventa il Bengodi, se va contro il governo.

-“Salvini è un bullo”. Che è anche vero, ma se lo dice Renzi, la quintessen­za del bullo che non ce l’ha fatta, allora viene da ridere. O da piangere.

- Gli stessi in tivù. Dopo il disastro del 4 marzo, il Pd manda ancora in tivù i Migliore e Romano, al cui confronto Fedriga è Churchill. Nessuno invita a non votare il Pd come il Pd.

- Lo zimbellame­nto di Conte. Il Pd ha trattato sin dall’in i zi o Conte neanche fosse il Poro Asciugaman­o. Ovviamente ha fatto il gioco di Conte, che senza strafare si sta rivelando una sorta di Gentiloni più sbarazzino: un democristi­ano rassicuran­te, perfetto per piacere a un elettorato stanco e disilluso.

- Renzi Tafazzi. Renzi è il più grande grillo-leghista inconsapev­ole della galassia. Se il Pd vuole rinascere, deve nasconderl­o e non farlo vedere mai più a nessuno. Un’idea carina sarebbe rinchiuder­lo nel bar di Rignano, dove potrebbe ricordare i bei tempi sorseggian­do gazzosa con Lotti e mordicchia­ndo liquirizia con Bonifazi. Alti livelli.

SBAGLIANO TUTTO Accusano i giallo-verdi delle cose che loro facevano prima e litigano sui social E Renzi in persona dà del bullo a Salvini

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