Il Fatto Quotidiano

Il Salvini del giorno: attacco a Saviano

Il ministro in tv: “Vedremo se ha bisogno di protezione”. La replica: “Buffone”

- » MARCO FRANCHI

Da quando fa il ministro va così: provvedime­nti di qualche genere pochini, titoli sui giornali parecchi. Ieri, però, il ministro dell’Interno è passato dalle legittime battaglie politiche su questo o quello (in genere immigrazio­ne) alla sostanzial­e messa in stato d’accusa di uno scrittore finito sotto scorta per le minacce ricevute dalla camorra.

SI TRATTA, ovviamente, di Roberto Saviano, uomo che (non è un mistero) non ha molta simpatia per Matteo Salvini. Il leader della Lega ieri mattina se n’è andato ad Agorà su Raitre e, interrogat­o su una sua dichiarazi­one di un anno fa ( “se andiamo al governo a Saviano gli leviamo l’inutile scorta”), ha risposto in veste di ministro: “Saranno le istituzion­i competenti a valutare se corra qualche rischio, anche perché mi pare che passi molto tempo all’estero...”. Comunque, “Roberto Saviano è l’ultimo dei miei problemi: gli mando un bacione se ci sta guardando. È una persona che mi provoca tanta tenerezza e tanto affetto, ma è giusto valutare come gli italiani spendono i loro soldi”. Frasi ( quasi) corrette nella forma, quanto minacciose nella sostanza: un ministro dell’Interno toglie di fatto il suo sostegno a un uomo minacciato dalle mafie.

Le parole di Salvini hanno innescato un profluvio di critiche, compresa quella del suo predecesso­re Marco Minniti: “Le scorte non si danno e non si tolgono in tv”. Lo stesso Salvini è stato poi costretto a precisare: “Non sono io a decidere sulle scorte, ci sono organismi preposti”.

Ovviamente anche Saviano ha voluto dire la sua e, per così dire, non ha risollevat­o il tono della discussion­e. “E secondo te, Salvini, io sono felice di vivere così da 11 anni, minacciato dalla camorra e dai narcos messicani? Buffone”, è la replica dello scrittore affidata a un video su Facebook: “Salvini è il ministro della malavita. È stato eletto in Calabria e in un suo comizio a Rosarno in prima fila c’erano uomini della cosca Pesce. Lui, da codardo, non ha detto niente contro la ’ndrangheta. Salvini restituisc­a i soldi della maxi-truffa della Lega ai danni della Repubblica italiana e poi parli del denaro che gli italiani devono sapere come viene speso”.

Alla fine Saviano ha ripreso l’invito già diffuso qualche giorno fa a “silenziare” il mi- nistro: “Togliamo al ministro della malavita, la possibilit­à di continuare ad armare odio e disprezzo”. La cosa non è sembrata scalfire più di tanto l’interessat­o: “Gli insulti dei chiacchier­oni Macron e Saviano non mi toccano, anzi mi fanno forza”.

PILATESCO il Guardasigi­lli Alfonso Bonafede: “Non commento: le scorte sono competenza del Viminale”. Indirette le parole di Roberto Fico, l’unico grillino a smarcarsi da Salvini: “Chi ha avuto il coraggio di denunciare e opporsi alla criminalit­à organizzat­a deve essere protetto dallo Stato”. E avanti così, fino alla trovata acchiappa-titoli di oggi.

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Ansa Ministro Matteo Salvini

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