Di Maio avverte i parlamentari: “Niente piagnistei”
ASCOLTO consigli, non piagnistei”. È lo “schiaffo” di Luigi Di Maio ai parlamentari dei Cinque Stelle, riuniti ieri sera alla Camera per un’assemblea congiunta che si preannunciava come molto agitata, con diversi eletti che prima della riunione invocavano un cambio delle regole e ragionavano su una raccolta di firme proprio per modificare i regolamen- ti dei gruppi. E il vicepremier e capo politico del M5S si è regolato di conseguenza, attaccando nel discorso che ha aperto l’assemblea: “Dobbiamo cambiare il Paese, non il Movimento. Ora siamo al governo, non abbiamo più scuse”. Quindi niente modifiche alle regole o nuove strutture di raccordo, che pure molti chiedono. Piuttosto, Di Maio pretende disciplina e risultati: “Adesso dobbiamo fare i fatti e cambiare il Paese, e i fatti li fanno anche i parlamentari che devono lavorare nelle commissioni e approvare le leggi”. D’altronde, assicura il vicepremier, “questo governo ha il consenso più alto degli ultimi 60 anni”. Frase che ha scatenato applausi. Ma nella pancia del Movimento il disagio resta forte.