Economia aziendale, la cattedra è a bilancio da due anni, ma il posto è ancora vacante
▶DUERICORSI al Tar e al Consiglio di Stato, un’inchiesta della procura di Pisa con 3 professori indagati, 8 membri della commissione che hanno abbandonato in corsa, ma soprattutto un grande nulla di fatto. Il concorso indetto due anni fa per la cattedra di Economia Aziendale dell’Università di Pisa è diventato un incubo per i concorrenti e adesso è arrivata pure la beffa finale: nel consiglio di Dipartimento del 28 maggio non c’è stata alcuna “chiamata” per il nuovo ordinario di Economia Aziendale nonostante l’Università avesse già certificato la necessità di almeno un nuovo docente e messo a bilancio le relative coperture finanziarie. Eppure, una graduatoria dei concorrenti era già stata stilata e ad arrivare prima era stata la ricercatrice livornese Giulia Romano, 39 anni con un passato in Consob, grazie alle otto pubblicazioni in riviste di fascia A e undici di “impact factor” per un totale di 76 punti. Dietro di lei il professor Simone Lazzini (72 punti), vincitore del primo concorso terminato il 27 ottobre 2016 e poi annullato dal Tar dopo il ricorso di Romano che aveva anche sporto denuncia in Procura accusando i commissari di aver cucito un bando “su misura” del vincitore. “È una vicenda inquietante – dice al Fatto Quotidiano Anna Iuliano, segretario locale del sindacato del Comitato nazionale universitario – e oltre al danno c’è anche la beffa: se entro luglio non arriverà alcuna nomina, per quel ruolo nei prossimi due anni non si potrà chiamare nessun altro. Non si possono chiedere le risorse e poi non assumere nessuno”. Il rettore Paolo Mencarella invece scarica la responsabilità sui colleghi del dipartimento di Economia: “come mai si è giunti a questa ‘non decisione’ andrebbe chiesto a quei docenti che hanno preferito non avvalersi del giudizio tecnico della Commissione di Concorso, di fatto interrompendo il procedimento di chiamata. Come Rettore ho adottato i provvedimenti più idonei per assicurare il rispetto della legalità”.