Il Fatto Quotidiano

“Fui io a immaginare Veltroni al Quirinale”

MARCO SANTAGATAN­el 2009 il grande italianist­a scrisse un giallo “anonimo” di fantapolit­ica

- » FABRIZIO D’ESPOSITO

Era il 2009 – quasi dieci anni fa, un’altra era geologica in senso politico – e i Palazzi del potere s’interrogar­ono a lungo sul misterioso Anonimo romano che che aveva vergato Il Colle fatale (Longanesi), giallo politico che replicava il fortunato modello di Berlinguer e il professore, altro apocrifo d’autore degli anni settanta.

La trama era questa: D’Alema (Dogliotti) si sente male e muore. Un giornalist­a sfigato (Miretta) del Guardiano (Repubblica) scopre che è stato ammazzato dopo aver stretto un patto segreto con il leghista Motta (Bossi) per il Quirinale. Il mandante d el l ’ omicidio è Berlusconi ( l’Augustolo) che vuole il Colle tutto per sé ma deve cedere al ricatto dei Poteri Forti e Oscuri, in possesso delle prove che lo inchiodano per l’assassinio di D’Alema (Dogliotti). Risultato: al Quirinale viene eletto un incredulo Celestino Teneroni alias Walter Veltroni.

La rivelazion­e sull’autore è arrivata l’altra sera a Salerno Letteratur­a. “L’ho scritto io” ha detto Marco Santagata, grande italianist­a, mentre parlava del suo ultimo libro, Il movente è sconosciut­o. Professore, Veltroni non è stato eletto al Quirinale e noi viviamo l’epoca del cambiament­o gialloverd­e.

Se penso che qui a Pisa ( San- tagata è un vanto accademico della città toscana) domani al ballottagg­io rischia di diventare sindaco un leghista che viene dal Msi mi sembra tutto incredibil­e.

Altro che fantapolit­ica. L’idea del libro mi venne dall’elezione di Veltroni a segretario del Pd. Un processo che innescò la fine irreversi- bile del governo Prodi.

A lei molto caro.

( Santagata ride). Diciamo anche per motivi di famiglia ( il fratello dello scrittore è Giulio Santagata, prodiano di rango).

Però una previsione l’ha azzeccata: “Di quel pollaio non resteranno che le penne”. Si riferiva al Pd.

La debolezza del Pd era evidente dall’inizio, non c’era un solido fondamento e tutto è sempre stato condiziona­to dagli equilibri interni.

Poi la catastrofe con Matteo Renzi.

Sembrava la risposta vincente invece è stata una risposta d’immagine, non di sostanza.

E il populismo si è ingrassa-

to sempre di più.

A me la parola casta non piace, ma l’intero sistema è stato cieco nella lettura di quello che sarebbe avvenuto e si è rinchiuso all’interno del ceto politico.

Il suo Colledimos­trava proprio questo: complotti e inciuci, tra Berlusconi e Veltroni, tra D’Alema e Bossi. Lei ricorderà che Veltroni evitava di nominare Berlusconi in campagna elettorale, lo chiamava “l’avversario”.

Il libro andò bene? Cominciò a vendere e se ne parlava, era il febbraio 2009, ma dopo una dozzina di giorni Veltroni si dimise da segretario del Pd e il libro invecchiò di colpo.

 ??  ??
 ??  ?? Complotto
La copertina del “Colle fatale” (Longanesi)
Complotto La copertina del “Colle fatale” (Longanesi)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy