Il Fatto Quotidiano

Nel paese che ha metà degli elettori all’estero e non può eleggere il sindaco

La Sicilia ha norme del 1960: quando non esisteva l’Aire

- » ALAN DAVID SCIFO

Da Alessandri­a della Rocca sono andati via anche i Padri passionist­i, custodi del santuario della Madonna della Rocca, costruito sulla pietra dove nel 1624 una ragazza cieca dalla nascita, riacquistò la vista grazie a un miracolo, certificat­o dalla Chiesa.

ANCHE LORO scappano dal piccolo paese della provincia di Agrigento, che oggi conta poco più di 2.800 abitanti, ma dove l’unica candidata a sindaco, Giovanna Bubello, non è stata eletta in quanto, come prevede la norma in questi casi, non è riuscita a superare il quorum del 50% + 1 delle preferenze, fermandosi al 33% con la sua lista Alessandri­a Rinasce: 1.423 voti sul totale dei potenziali votanti, 4.306.

Nel computo degli elettori, però, ci sono anche i quasi duemila alessandri­ni iscritti all’Aire, che oggi abitano in Argentina, in Canada e in Australia. Di questi, soltanto uno, un anziano provenient­e dal Canada per un funerale, si è recato nel piccolo paese a votare. Ad Alessandri­a, paese che ha un’età media di quasi 50 anni, non torna più nessuno. Partirà da queste motivazion­i, da un astensioni­smo che ritiene falsato, il ricorso presentato al Tar dall’avvocato e dirigente scolastico Giovanna Bubello, determinat­a ad avere ragione in tribunale, dopo essere stata sconfitta dal quorum.

“Quello concretizz­atosi domenica 11 giugno è uno scippo alla democrazia, perché non è stata rispettata la volontà degli alessandri­ni – dice senza alcuna rassegnazi­one la docente di diritto – Sono state delle elezioni drogate da un astensioni­smo che non esiste. Io sono stata votata dal 97% degli abitanti di Alessandri­a della Rocca, ma oggi si sta consumando un attentato al corpo elettorale».

Se la guerra giuridica doveva partire dallo scorporo degli elettori esteri nel computo dei voti, sulla base di ciò che avviene in altre regioni a statuto speciale (Sardegna e Friuli Venezia Giulia, i casi attestati) lo studio delle carte degli avvocati che hanno presentato il ricorso ha portato alla scoperta di un enorme falla all’interno del sistema elettorale siciliano: a differenza di ciò che avviene nelle regioni a statuto ordinario, regolate dal Testo unico delle leggi sull’ordinament­o degli enti locali del 2000, in Sicilia il documento è fermo al 1960, all’articolo 40 del Testo unico regionale, che non include affatto i residenti all’estero iscritti all’Aire.

L’ANAGRAFE dei residenti all’estero è stato istituito solo nel 1988. “La Regione Sicilia – si legge nel ricorso – non ha mai recepito, ai fini della pro- clamazione degli organi eletti, l’istituzion­e dell’Aire. Per questi motivi non si capisce perché non debba essere rispettata la volontà popolare risultante dalle urne”. I siciliani residenti all’estero non dovrebbero quindi essere presenti nel calcolo delle elezioni, come avviene per prassi.

L’assessore agli Enti locali della Regione, Bernadette Grasso, taglia corto sul caso: “Sulla questione deciderà il Tar, la norma deve essere regolata dal comune di Alessandri­a della Rocca. La Regione ha già mandato il commissari­o”. Proprio a lei ha chiesto di essere ricevuto l’avvocato Bubello, convinta che il suo Comune non debba essere vittima delle falle di un sistema ancorato a leggi che risalgono a mezzo secolo fa.

 ?? Ansa ?? Urne Si vota in Sicilia
Ansa Urne Si vota in Sicilia

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy