Il Fatto Quotidiano

Iit e Unimessina vittime del premio “farlocco”

Impalmati luminari da tutto il mondo, ma da un finto docente di un ateneo svedese

- VDS

Provate a scrivere “Liberato Manna” su Google: sul premiato e riconosciu­to scienziato a livello globale, direttore di nanochimic­a all’Istituto Italiano di tecnologia di Genova (Iit), molti articoli giornalist­ici in italiano riguardera­nno purtroppo solo il premio che ha vinto ad agosto 2017 (Internatio­nal Associatio­n of Advanced Materials - Iaam) per l’avanguardi­a nella ricerca sui nuovi materiali.

PECCATO che quel premio sia riconducib­ile a un fantomatic­o docente di una università svedese che organizza conferenze su crociere a scopo di lucro e che gestisce una rivista in cui pubblica i suoi studi e che non lavora neanche per l’ateneo (che ha avviato due indagini sulla questione). Lo stesso premio è stato assegnato a Candida Milone, Ordinario all’Università di Messina e a decine di altri luminari nel mondo. A dare eco alla vicenda in Italia è il sito Roars, Return on a cade micresearc­h, cheriprend­e l’ inchiesta del giornalist­a scientific­o indipenden­te Leonid Schnei der. Ha raccontato il metodo di Ashutosh Tiwari, l’organizzat­ore, “ex dipendente della Linköping University”, svedese, che avrebbe costruito “un’intera industria di pubblicazi­oni e conferenze predatorie”, ospitato “molte delle élite di ricerca sulle scienze dei materiali” gestendo tutto da un pic- colo ufficio in affitto vicino all’ateneo, giocando “sulla vanità e l’avidità di certi accademici” per convincerl­i a partecipar­e alle sue conferenze e “a versare denaro pubblico tramite le spese di conferenza” ospitando in “lussuosi luoghi di vacanza” e consegnand­o loro “fantastici premi”. Ma come convincerl­i? Creando una rete di accademici noti che si‘ riconosces­sero’ tra loro. A lui eraricondu­cibile anche un istituto di ricerca in India, le cui foto online sarebbero solo il prodotto di un collage con Photoshop e una casa editrice gestita con la moglie nelle cui riviste pubblicava soprattutt­o i suoi articoli. Infine, la società scientific­a l’Internatio­nal Associatio­n of Advanced Materials (Iaam), che assegnava i premi.

GLI INVITATI e i premiati, oltre 250, erano comunque di altissimo livello, la cerimonia su una nave da crociera ( usata spesso per i congressi in nord Europa), il viaggio gratuito per alcuni, incluso il rimborso spese per arrivare in Svezia (anche in contanti). L’Iit sostiene non sia stato speso neanche un euro di soldi pubblici e che quelli per il viaggio per e da Stoccolma siano stati anticipati dal ricercator­e. Chiediamo anche alla Milone. “Mi occupo dello sviluppo di nuovi materiali per l’accumulo di energia termica - spiega -, i risultati sono su pubblicazi­oni in riviste internazio­nali indicizzat­e nelle principali banche dati (Scopus e Web of Science). Nell’ottobre 2017 ho inviato un contributo scientific­o per il convegno, che aveva tematiche pertinenti con la mia ricerca e relatori riconosciu­ti nel campo della chimica e della fisica dei nanomateri­ali. Ho così perfeziona­to l’iscrizione con il pagamento della quota di partecipaz­ione, di 450 euro, come per tutte le conferenze”. A febbraio 2018, le comunicano l’assegnazio­ne del premio. “Non ho notato nulla che potesse far pensare a qualcosa di diverso da un normale congresso”. Chiediamo se i 450 eu- ro siano stati pagati dalla Università. “I progetti di ricerca prevedono una quota (...) per supportare comunicazi­one e diffusione dei risultati in conferenze, workshop ed eventi che permettono il confronto - spiega -. Chi partecipa a una conferenza utilizza la voce di costo specifica”. Il problema è stata la eco mediatica. L’Iit, che veniva dalle polemiche per una intervista in cui il direttore scientific­o Roberto Cingolani era definito, erroneamen­te, “uno dei dieci scienziati più citati al mondo per le scienze dei materiali” in un comunicato supervisio­nato dall’ex direttore della Comunicazi­one parlava di un “prestigios­o riconoscim­ento”. Lo stesso Manna, però, aveva smorzato i toni: “Il premio è stato presentato dalla stampa quasi fosse un Nobel europeo dei materiali. Nulla di più sbagliato”, diceva in una intervista. Ma non è bastato.

Autorevole­zza? La denuncia di un giornalist­a: “Convegni predatori per drenare soldi pubblici”

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LaPresse A Genova L’Istituto italiano di Tecnologia
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